Savona. “Preso atto delle dichiarazioni rilasciate dai vertici dell’Ata spa in riferimento alle udienze tenutesi ieri in Tribunale di Savona, precisiamo che è assolutamente falso il fatto che il magistrato del Lavoro designato della trattazione delle cause civili, si sia pronunciata in merito all’impossibilità di reintegrare i lavoratori”. Lo affermano i legali difensori di Dario Lavagna e Luigi Cavaliere licenziati da Ata Spa.
“Il magistrato, in questa fase del procedimento, non avrebbe potuto pronunciarsi in tal senso, in quanto ciò costituirebbe un’anticipazione della sentenza che renderebbe nulli tutti gli atti successivi”.
“Dario Lavagna, essendo la prima udienza di comparizione, ha rilasciato alcune dichiarazioni a precisazione della propria posizione e la causa è stata semplicemente rinviata a giugno per la discussione sulle istanze istruttorie: in quella sede parte datoriale valuterà se formulare una proposta conciliativa o meno”.
“Per quanto riguarda Luigi Cavaliere, alla precedente udienza il giudice aveva concesso alle parti un breve rinvio, per permettere ad ATA di formulare una proposta di definizione, che avrebbe dovuto essere preliminarmente deliberata dal Consiglio di Amministrazione. La proposta formulata da ATA spa (pagamento di numero 9 mensilità) non è stata ritenuta assolutamente soddisfacente dal Cavaliere che ritiene il licenziamento frutto di un atteggiamento ritorsivo posto in essere dal datore di lavoro nei suoi confronti, per cui il magistrato si è riservato di decidere in merito alle istanze istruttorie formulate dalle parti”.
“Quindi nulla è stato deciso ed i lavoratori attendono serenamente l’esito dei procedimenti. Per quanto attiene al remoto precedente penale attribuito al Cavaliere occorre precisare che il reato si è estinto, così come ogni suo effetto penale”.
“Entrambe i procedimenti penali si trovano ancora nella fase delle indagini e nessun giudice ha avuto modo di valutare la fondatezza delle contestazioni mosse. Confidando nell’operato della magistratura i due lavoratori attendono con serenità l’esito dei procedimenti civili e penali” concludono i legali.
“Molto grave, a nostro avviso, è che nel comunicato stampa di parte datoriale si affermi che in questa fase di giudizio il magistrato abbia già deciso che il licenziamento non sia ritorsivo e quindi reintegratorio, perché in questa fase il giudice ha solamente preso atto dell’impossibilità di giungere ad una conciliazione” afferma la Fit Cisl di Savona.
“La posizione assunta da Ata nel comunicato stampa è disancorata dalla realtà inoltre per il fatto che fanno riferimento alle indagini penali che sono oramai concluse da mesi”.
I lavoratori continuano a ritenere le loro posizioni assolutamente nella ragione, ribadendo l’illegittimità e la ricorsività dei licenziamenti e confidando in maniera assoluta nel giusto operato della magistratura” conclude il sindacato.