
STIPENDI A RISCHIO?
Per tentare di verificare le affermazioni di X abbiamo parlato in totale con 5 persone, tutte operanti in Comune con mansioni e gradi molto diversi. Tre di loro sono dipendenti, che in Comune vivono le loro giornate: tutti e tre hanno confermato che la voce, nei corridoi, gira da tempo. “Non ci sono i soldi per gli stipendi – racconta Y – Addirittura sembrava certo che non sarebbero arrivati già a marzo, poi per fortuna non è successo. Ma continuiamo a sentire che sarà difficile percepire il mese di aprile”.
Sarebbe una tragedia, visto che si parla di quasi 500 persone. “In realtà è un’eventualità non così probabile – ci spiega K – i dipendenti hanno le massime tutele: prima di non pagare noi il Comune dovrebbe non pagare tutto il resto”. Però molti non lo sanno, e la voce continua a circolare: sintomo comunque del fatto che diverse persone, in municipio, ritengono i problemi economici davvero gravi. Così gravi, rincara K, “che è in arrivo dalla Corte dei Conti la richiesta di creare dei fondi di garanzia per i derivati. Fondi per i quali ovviamente non abbiamo soldi”.
L’assessore al Bilancio Luca Martino però smentisce categoricamente qualsiasi voce al riguardo. “Non esiste alcun problema di liquidità tale da mettere a rischio gli stipendi dei dipendenti – spiega – nè gli altri impegni presi dal Comune. Certo negli ultimi anni far quadrare il bilancio è diventato sempre più un’impresa, spesso dobbiamo fare i salti mortali, ma non siamo certo a questi punti. Ritengo che queste falsità vengano messe in giro ad arte da qualcuno che tenta semplicemente di raggranellare voti”.
BILANCIO DIFFICILE.
A suffragare l’ipotesi di un bilancio difficile da chiudere ci sono anche le normative che cambiano. Due in particolare hanno creato grattacapi a tutte le amministrazioni.
Uno: fino all’anno scorso era possibile inserire nel bilancio i proventi “attesi” dalle tasse, ossia quelli ipotizzabili sulla base delle aliquote previste e del numero di contribuenti. Ora invece la spesa corrente va coperta solo dalle entrate effettive: è possibile cioè inserire solo quanto realmente riscosso, al netto dell’evasione fiscale. Un fatto che ovviamente ha “limato” alcune voci a bilancio.
Due: nelle spese ora vanno inclusi i passivi delle partecipate. Il che significa che sul bilancio comunale ora gravano anche le perdite di queste aziende. “Non è il caso di Savona – precisa però Martino – nessuna delle nostre partecipate è in rosso“.
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