Savona. “I savonesi non si fanno mancare proprio nulla: bitume, miasmi provocati dal depuratore, fumi scaricati dalle ciminiere delle navi in porto, esalazioni malsane nella zona di via Vittime di Brescia. Altro che la città dei chinotti”. Ad affermarlo è Massimo Arecco, segretario della Lega Nord Savona e uno dei “papabili” per la candidatura a sindaco per la coalizione del centrodestra.
“Ora che anche le ultime ciminiere produttive sono state spente nel comprensorio cittadino – attacca il leghista – a non far dimenticare i gloriosi tempi in cui Savona aveva una dignità industriale, purtroppo, ci pensano i fumi e le esalazioni malsane oramai equamente distribuite per tutta la città.In buona sostanza lavoro 0, puzza 1″.
“E’ simbolica – continua Arecco – la vicenda del bitume: in questa città prima si fanno i progetti senza valutarne adeguatamente l’impatto ambientale, poi si rischiano le brutte figure, se non peggio. Naturalmente a farne le spese sono sempre i cittadini che, questa volta, sfortunatamente per chi ci amministra, non hanno mollato la presa, portando la questione all’attenzione della Procura della Repubblica”.
E nel mirino finiscono anche i miasmi che da quasi due anni perseguitano gli abitanti di via Vittime di Brescia e via Nostra Signora degli Angeli. “I tecnici dell’ Arpal, in uno studio effettuato lo scorso anno, accertarono il verificarsi di miasmi, stabilendo tuttavia l’assenza di sostanze tossiche; nondimeno i residenti nella zona di Mongrifone e vie limitrofe hanno sovente e da tempo denunciato che le esalazioni sono talvolta così fastidiose e forti da provocare senso di nausea, mal di testa ed altro”.
“Quale politica – conclude il consigliere comunale – dispensa autorizzazioni a piene mani, senza far svolgere regolari controlli, salvo poi dover ripiegare sui propri passi, quando i cittadini, legittimamente stufi di pagare come banchi ed essere costretti a respirare un’aria malsana e nauseabonda ‘nella Città del Chinotto’, radunandosi in comitati ed associazioni varie, contestano le decisioni incautamente prese fino ad oggi? Chi ci dice, con assoluta trasparenza, cosa stiamo respirando in questa città? Quante malattie dovranno essere documentate a posteriori perché qualcuno finalmente si muova?”.