Savona. Una il doppio dell’altro. E’ Cristina Battaglia la vincitrice del primo scontro diretto che fa da preludio alle corsa per le primarie del Pd dalle quali uscirà il nome del candidato sindaco che prenderà parte alle elezioni amministrative di Savona della prossima primavera.
Come da regolamento, questa sera presso la Federazione del Partito Democratico savonese sono state presentate le firme necessarie per la partecipazione alle elezioni “interne” al partito, che si terranno domenica 3 aprile.
I numeri parlano chiaro. A sostegno dell’attuale vice sindaco di Savona Livio Di Tullio ci sono 64 iscritti al partito, 40 delegati (il numero minimo) e circa 434 sottoscrittori. A sostegno della candidatura di Cristina Battaglia ci sono invece 57 iscritti e 873 sottoscrittori, per un totale di 930 firme.
Per stabilire la validità delle firme raccolte dai due candidati e dai loro collaboratori è stato costituito un apposito comitato di controllo composto da Fabio Musso (Pd), coordinatore, Luca Martino (Pd), Marco Pozzo (Anima Savona), Dario Lavagna (Barra a Sinistra) e Carlo Cepollina (Unione di Centro).
Da attenta verifica del comitato organizzatore sono state considerate “complete in ogni parte richiesta” 790 firma di sottoscrittori per Cristina Battaglia e 432 firme di sottoscrittori per Livio Di Tullio. Perciò il comitato organizzatore ha ufficializzato i nomi di Cristina Battaglia e Livio Di Tullio quali candidati alle primarie di centro-sinistra di Savona.
Con la presentazione ufficiale delle firme entra nel vivo la corsa per le primarie con la sfida tra Cristina Battaglia e Livio Di Tullio e cresce l’attesa per il primo vero faccia a faccia tra i due duellanti per la candidatura a sindaco di Savona: entrambi rimandano all’appuntamento di mercoledì alle 21 presso la Sala Rossa del comune.
In attesa di quella serata, però, c’è già un primo e importante dato. Cristina Battaglia, infatti, è riuscita a raccogliere quasi il doppio dei consensi dei cittadini messi insieme dal suo avversario. In ciò sono state confermate le previsioni, che vedevano la “new entry” designata dai vertici provinciali del partito come possibile scelta preferita dai semplici simpatizzanti. La sorpresa, quindi, c’è stata fino a un certo punto.
Secondo tanti, invece, la vera “forza” di Di Tullio sta nel consenso e nell’appoggio degli iscritti al partito. In questo secondo caso la sorpresa c’è stata eccome: il vice sindaco, infatti, ha ottenuto solo 7 voti in più rispetto a quelli della sua avversaria. Un dato molto rilevante, che fa capire come i giochi per la scelta del candidato sindaco del Pd siano molto più che aperti.
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