Cernobbio. Le concessioni demaniali. Il tema, attualissimo e molto sentito nella nostra regione, è stato affrontato oggi nel corso del Forum Annuale di Confcommercio, di scena nella cornice di Villa d’Este a Cernobbio, grazie all’intervento di Riccardo Borgo, presidente del sindacato italiano balneari.
Borgo, accompagnato a Cernobbio anche dal presidente del Sib Liguria Enrico Schiappapietra e da una delegazione ligure, ha preso la parola durante il forum per illustrare l’attuale situazione del settore balneare e delle concessioni demaniali sulla base della direttiva Bolkestein: “Siamo in una situazione di estrema difficoltà, il mondo delle nostre imprese è pieno di preoccupazione, timori e, in qualche caso, direi anche pieno di paura. Credo che sia il modo peggiore per poter affrontare il lavoro e la nuova stagione alle porte”.
“Non abbiamo certezze da molti anni, si stenta a trovare una soluzione e a noi sembra che manchi la volontà per farlo. Abbiamo dato delle indicazioni che, da una parte, coincidono con il rispetto della norma europea e dall’altra con la necessità di salvaguardare un mondo di imprese come le nostre che, solo per dare alcuni dati, sono 30 mila con 100 mila addetti diretti” ha spiegato Borgo.
Il sindacato dei balneari ha ribadito la sua proposta: “Abbiamo dato indicazioni chiare: fare una riforma subito dicendo che le concessioni demaniali vanno ad evidenza pubblica, ma precisando che l’evidenza pubblica per quanto riguarda le concessioni esistenti debba avere un periodo transitorio di applicazione che noi individuiamo in 30 anni, che non è una cifra buttata lì a caso. Questo periodo infatti è una risposta adeguata a tutto quello che in 70 anni il turismo balneare ha messo in campo: ci sono persone che hanno impegnato capitali e fatto scelte di vita per fare questo lavoro basandosi su un diritto riconosciuto dalla legge nazionale. C’è una garanzia che lo Stato italiano deve mantenere e altri paesi europei lo hanno fatto”.
“Credo che non ci si debba far intimorire perché abbiamo ragione da vendere da far valere in Europa, ma dobbiamo prima trovare una soluzione nel nostro paese. Dobbiamo trovarla mettendo d’accordo gli interessi, i bisogni e le necessità di tutti: il parlamento, il Governo, le Regioni e i Comuni devono trovare una sintesi con noi. A quel punto, lo ripeto, avremo ragione da vendere per convincere l’Europa che la nostra proposta è seria e possibile, ma soprattuto che rispetta mercato e imprese” ha concluso Borgo.