Finale Ligure. Il più classico dei “l’avevamo detto”: arriva dal segretario generale di Uil Fpl, Alessandro Enrico, sul tema dello sgombero di due depositi della polizia municipale di Finale Ligure, che ospitano le moto e la merce ritrovata dagli agenti finalesi, a causa di irregolarità dal punto di vista della sicurezza e della normativa antincendio.
L’ordine di sgombero è stato disposto lo scorso 25 febbraio dai vigili del fuoco della polizia giudiziaria al termine di una serie di accertamenti scaturiti a seguito di un esposto anonimo presentato a Procura, pompieri e Asl 2 savonese. Secondo quanto emerso dai controlli, i locali in questione sarebbero risultati “fatiscenti” e non a norma dal punto di vista della sicurezza e dei presidi antincendio, una situazione di degrado che è andata peggiorando negli ultimi tempi.
“La Uil si era già occupata seriamente delle gravi criticità del deposito motocicli della polizia municipale fin dallo scorso autunno – fa sapere Enrico – e tramite il proprio rappresentante all’interno dell’RSU si era fatta promotrice di una missiva indirizzata a sindaco (Ugo Frascherelli), assessore alla Polizia Municipale (Andrea Guzzi), segretario comunale e dirigente/comandante della Polizia Municipale (Eugenio Minuto) che era stata poi protocollata in data 22 ottobre. In tale lettera venivano evidenziate, fra l’altro, alcune problematiche rilevanti per la sicurezza dei lavoratori e della cittadinanza derivanti dall’istituzione della Centrale Operativa Unica con i Comuni di Loano ed Alberga e veniva descritta la gravissima situazione (potenzialmente pregiudizievole anche per la pubblica incolumità) del deposito motocicli”.
“A tale lettera – ricorda il sindacalista – il comandante Minuto aveva a sua volta immediatamente replicato limitandosi soltanto però a precisare di non essere responsabile della sistemazione dei motocicli nel deposito di via Ruffini. Si ricorda che qualche anno fa almeno sei motocicli, che fino a quel momento erano custoditi in un magazzino privato preso in locazione dal Comune in via del Pora, erano stati trasferiti nel locale già all’epoca a nostro parere inadeguato di via Ruffini su disposizione del dirigente stesso. Successivamente alla lettera del 22 ottobre si era anche svolta una riunione fra i membri della RSU ed i vertici del Comune di Finale”.
“Si richiama inoltre che, pur essendo l’Attuale Amministrazione insediata da quasi due anni, non è stata presa alcuna iniziativa volta a rimediare alle criticità riscontrate da Asl e Vigili del Fuoco a seguito del sopralluogo compiuto nei locali dei Magazzini Comunali di Via Calice e nel magazzino della merce sequestrata situato in via delle Monache a Finalborgo – prosegue il segretario – La UIL FPL è stata fin dall’inizio schierata in modo trasparente a favore dei lavoratori e dei cittadini. A conti fatti, anche se la verità è scomoda ad ammettersi, quello che sempre la UIL FPL sosteneva e sostiene tutt’ora è stato anche suffragato dal recente sopraluogo dei VVFF e dell’ASL”.
“L’adagio che recita ‘la speranza è ultima a morire’ potrebbe essere la chiave di svolta – insiste Enrico – per una amministrazione finora poco attenta alle richieste propositive avanzate dalla UIL FPL, sperando in un aggiustamento della rotta politica a tutto tondo ponendo come massimo obbiettivo la sicurezza degli ambienti di lavoro, dei lavoratori e dei cittadini. Pertanto è nostro auspicio che il dirigente in questione, possa chiedere ed ottenere dall’ amministrazione nel più breve tempo possibile tutte quelle risorse finalizzate a sopperire alle gravi carenze di sicurezza (dimostrate dagli accertamenti dei VVFF e ASL) sia per quanto riguarda le strutture che per quanto riguarda il numero di disponibilità di agenti da destinare alla sorveglianza e alla sicurezza del territorio. Non è sconvolgendo l’organizzazione interna di alcune settori che si recuperano risorse umane e quant’altro ma con una attenta e condivisa analisi strutturale che , riteniamo, sia più proficua se fatta con tutte le parti presenti ovvero: dirigente, parte politica e parti sindacali”.
“Non vorremmo fare la parte di Cassandra – scrive Enrico – se prevedessimo che ristrutturazioni organizzative fatte di imperio e non condivise potessero tradursi in un futuro prossimo a nuove domande di trasferimento e questa volta non più dal comando della polizia locale ma da altri uffici del comune. La UIL FPL specifica in modo forte che non è la madre degli esposti anonimi di cui tanto ultimamente si discute. La UIL FPL e i propri dirigenti sindacali si sono sempre confrontati sul piano sindacale e gestionale con i relativi dirigenti per trovare delle soluzioni condivise, mettendosi in discussione sempre in prima persona! Purtroppo assai spesso tali propositi sono stati resi vani da parte di una amministrazione molto poco ricettiva”.
“Concludiamo sostenendo che la UIL FPL si è distinta fin dall’inizio e, in solitaria, nell’esporre all’amministrazione i temi più sentiti dai dipendenti e dai cittadini, anche se ‘scomodi”, ma sempre mettendoci la propria faccia”.