Regione. “Bisogna andare a fondo a questa storia. E ci auguriamo che la procura senta i testimoni e avvii al più presto una indagine”. Lo ha detto Aleksandra Matikj, presidente del “Comitato per gli immigrati e contro ogni forma di discriminazione”, che nei giorni scorsi ha presentato in procura a Genova un esposto, in collaborazione con Gay Lex – Studio Legale di Bologna per i Diritti delle persone lesbiche, gay, transessuali, intersessuali e bisessuali, contro la frase omofoba attribuita consigliere regionale leghista Giovanni De Paoli.
L’esposto non è ancora stato iscritto in un fascicolo. “Ma appena verrà trasmesso dalla cancelleria – ha sottolineato il procuratore capo facente funzioni Francesco Cozzi – lo studieremo attentamente per valutare eventuali ipotesi di reato”.
“Questa frase – ha concluso Matikj – è orribile e detta da un consigliere regionale è inaccettabile. Adesso aspettiamo un paio di giorni e casomai faremo una integrazione all’esposto. De Paoli si sarebbe dovuto dimettere perché una persona che rappresenta le istituzioni non può dire cose del genere”.
Secondo il comitato, la frase del consigliere (“se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno”) sarebbe un caso di violazione dell’articolo 3 della Costituzione e rappresenterebbe un caso di diffamazione.