Varazze. “Devo ancora valutare bene gli atti e quindi vedere possibili sanzioni. Prima è necessario esaminare con attenzione il caso e accertare bene i fatti prima di sentenze…”. Lo ha detto questa mattina il sindaco Alessandro Bozzano che ha parlato dell’inchiesta sui “furbetti” di Varazze. Nell’ambito dell’inchiesta della Procura savonese sono finiti nei guai Giuseppe Sirello, 60 anni, nel frattempo andato in pensione, Augusto Tagliero, 50 anni e Maurizio Di Leo, 48 anni.
I tre sono stati pedinati e filmati per circa tre mesi, dal febbraio al maggio dell’anno scorso mentre andavano a fare la spesa e tornavano a casa a sbrigare le faccende domestiche anziché essere in Comune. Per altri dieci dipendenti di palazzo civico la posizione è stata archiviata.
Il primo cittadino di Varazze non vuole ridimensionare il caso finito alla ribalta delle cronache, tuttavia prova a dare una giusta proporzione: “Ci sono tre dipendenti coinvolti con un danno erariale di soli 700 euro complessivi. Questo su 96 dipendenti comunali e con dieci posizioni al vaglio degli inquirenti già archiviate: per questo non mi pare proprio che il nostro caso possa essere assimilato alla vicenda di Sanremo”.
“Tuttavia, oltre alla vicenda penale, vedremo se applicare le giuste sanzioni disciplinari sulla base della gravità dei fatti accertati e verificati” aggiunge. “Ripeto che voglio prima leggere e studiare bene gli atti e vedere i possibili provvedimenti da prendere”.
Per il primo cittadino ingiusta anche la gogna mediatica che ha coinvolto di fatto la stessa amministrazione comunale: “Penso che non sia stata corretta, prima deve esserci una reale contestazione dei fatti e delle accuse e poi è giusto che la cosa sia pubblica”.
Quanto ad un possibile licenziamento diretto dei tre dipendenti comunali: “Si vedrà il caso in commissione disciplinare: per possibili sanzioni ricordo che si inizia con un richiamo verbale e solo in seguito si arriva al licenziamento a secondo della gravità delle accuse contestate” conclude il sindaco Bozzano.