La consacrazione

Dalla terra rossa di Loano alla finale di Doha: Jelena Ostapenko nell’élite del tennis mondiale

La 18enne lettone ad un passo dalle prime 40 WTA; quattro anni fa impressionò alla European Summer Cup

Jelena Ostapenko
Foto d'archivio

Loano. Nel mondo del tennis femminile, nel quale si bruciano le tappe ancor più rapidamente che in campo maschile, spesso ci si ritrova proiettate tra le grandi del circuito in giovanissima età. Tra i numerosi casi di astri nascenti che non ancora maggiorenni si sono ritrovate a competere tra le “top” del WTA Tour spicca Belinda Bencic, svizzera, numero 8 del mondo, classe 1997.

Dalla settimana scorsa, ha fatto irruzione tra le top 50 un’altra giovane non ancora 19enne: Jelena Ostapenko. In sette giorni è balzata dall’88° posto del ranking al 41°.

Jelena, lettone di Riga, è sulla cresta dell’onda fin da giovanissima. La ricordano bene, quattro anno e mezzo fa, gli appassionati loanesi che, nel week end delle finali della European Summer Cup Under 14, ammirarono i suoi colpi, il suo gioco concreto ed incisivo che le permetteva di sbaragliare le coetanee. Aveva una marcia in più rispetto alle altre.

Nel 2011 Ostapenko arrivò a Loano con l’incombenza del numero 1 del ranking europeo, reduce dal successo al torneo dell’Avvenire a Milano. In quelle finali la sua Lettonia si classificò solamente sesta, dato che Jelena non era affiancata da una tennista alla sua altezza. Tuttavia, attirò le attenzioni su di lei più di ogni altra giocatrice che si è cimentata sui campi in terra rossa del tennis club loanese negli ultimi anni.

Ha cominciato a giocare a tennis all’età di 5 anni e da giovanissima si è trasferita in Florida, nell’accademia di Nick Bollettieri. Un talento precoce, cresciuto sotto gli sguardi della mamma allenatrice e maestra di tennis.

Tante, troppe giovanissime non reggono la pressione della scalata mondiale, dei rapidissimi impegni di alto livello che si susseguono. Jelena, con il suo carattere determinato e pratico, con la sua costanza negli allenamenti, ha saputo tenere il passo. Nel 2014 ha vinto il torneo di Wimbledon Juior ed ha raggiunto la quinta posizione della classifica mondiale di categoria.

Il suo passaggio nel tennis che conta, nel 2014, l’ha portata a vincere sei titoli in singolare e sette in doppio nel circuito ITF. Nel 2015, a settembre, ha raggiunto la sua prima finale in un torneo del circuito maggiore, in Quebec, cedendo solamente ad Annika Beck.

La settimana scorsa è stata quella della sua consacrazione. Il primo titolo maggiore non è ancora arrivato, ma il suo risultato è stato eccezionale, con la conquista della finale ad un torneo Premier 5, quello di Doha, in Qatar, che si gioca sul cemento, superficie a lei particolarmente gradita.

La lettone è entrata nel main draw grazie ad alcune cancellazioni, evitando così le qualificazioni. Ha esordito battendo 2 a 0 Zarina Diyas, poi ha fatto fuori in 2 set Svetlana Kuznetsova. Negli ottavi di finale Jelena è stata capace di vincere in 3 set su Petra Kvitova, testa di serie numero 5. La sua splendida corsa è proseguita con il successo nei quarti su Saisai Zheng e in semifinale su Andrea Petkovic, entrambi senza perdere set.

Nell’atto conclusivo del torneo, opposta alla spagnola Carla Suárez Navarro, Ostapenko ha dominato il primo parziale, vincendolo per 6 a 1, ma alla lunga ha pagato la stanchezza e ha ceduto con un doppio 6-4.

Le sue parole durante al termine della premiazione la dicono lunga anche sulle sue ambizioni: “Non voglio festeggiare una finale. Sono felice, ma i miei obiettivi sono più alti: questo spero sia solo l’inizio“. Jelena Ostapenko, ormai, è nel giro del tennis che conta e da oggi non avrà più bisogno di giocare le qualificazioni per confrontarsi con le giocatrici d’élite. Tra poco più di quattro mesi toccherà ad altre giovanissime mostrare il loro talento agli appassionati di Loano, in una European Summer Cup da sempre vetrina di promesse, con il sogno di seguire le sue orme.

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