Strage in belgio

Attentato a Bruxelles, l’alassino Filippo Giuffrida: “Sono senza parole” fotogallery

Nella città belga il giornalista ha fondato l'agenzia di stampa Dspress

Bruxelles. “Sono a Miami. Apro gli occhi e scopro quello che é successo a qualche centinaio di metri da casa mia. Ho lavorato 4 anni in un ufficio nel palazzo sopra la stazione di metro. E passo all’aeroporto di Zaventem metà del mio tempo di viaggiatore. Al momento sono senza parole. Ma stiamo bene”. E’ colpito per gli attentati terroristici all’aeroporto e alla metro Filippo Giuffrida, giornalista di Alassio, che da anni vive e lavora a Bruxelles.

Partito per Miami pochi giorni segue con viva apprensione le drammatiche notizie che arrivano dal Belgio. Qui, nel 2003, ha fondato l’agenzia giornalistica Dspress. Viaggia in giro per il mondo ed è spesso in Riviera. Ora è negli States per seguire il viaggio di Obama a Cuba e le reazioni della comunità cubana di Miami.

“La stazione di Maalbeek – racconta ancora il giornalista – é quella subito prima di Schuman, centro nevralgico del sistema UE. A Malbeek scende, all’ora dell’attentato, chi lavora al Parlamento europeo, alla Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea, alla DG Mare E molti dei giornalisti che vanno in sala stampa del Consiglio. Alla stazione di Malbeek, qualche ora dopo, salgono i ragazzi ed i genitori del doposcuola che é a un passo dal metro. Colpire Malbeek ha un forte significato. Sembra che sia stato un kamikaze, e non si sa ancora se la scelta di Malbeek é intenzionale o se sententosi scoperto ha scelto di farsi saltare prima di arrivare a Schuman, la stazione della Unione Europea per eccellenza”.

Ancora Filippo Giuffrida: “L’armosfera a Bruxelles cominciava a rilassarsi. La cattura di Salah aveva dato l’impressione che la polizia ed i servizi fossero infine riusciti ad assestare un colpo importante alla rete terroristica. D’altro canto ci si aspettava una reazione, anche se non così immediata”.

Come lui, ci sono altri liguri che, per studio o per lavoro, si trasferiscono in Belgio per lavorare all’ombra o all’interno delle sedi istituzioni del parlamento europeo. Gli attentati di questa mattina che hanno seminato morte, feriti e terrore in tutta Europa, è stato rivendicato dall’Isis.

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