Andora. Botta e risposta tra il presidente di ViviAndora Cinzia Pelassa e l’amministrazione di Andora a proposito del Piano Casa. Nei giorni scorsi Pelassa ha scritto una lettera aperta con cui chiedeva al Comune di indicare in modo chiaro le modalità con cui intende applicare il Piano sul territorio della cittadina rivierasca.
“Il 7 marzo – ricordava Pelassa – scade il termine per individuare le parti del proprio territorio nelle quali non trovano applicazione alcune disposizioni del Piano; di stabilire la superficie minima delle unità immobiliari derivanti dal frazionamento degli edifici oggetto di ampliamento o di mutamento di destinazione d’uso; di individuare le aree del proprio territorio nelle quali non è consentito il frazionamento degli edifici oggetto di ampliamento e di mutamento di destinazione d’uso”.
“Molti Comuni, da ultimo Finale Ligure, hanno provveduto in tal senso. Come noto, anche il comune di Andora possiede all’interno del proprio territorio molte zone ‘delicate’ che necessitano di tutela paesaggistico-ambientale”.
“In ragione di quanto sopra ed anche alla luce della recente impugnazione da parte del Governo della Legge Regionale ‘alcune disposizioni, consentendo interventi edilizi in aree tutelate senza prevedere il necessario rispetto delle procedure previste dalla legge statale e dall’ordinamento comunitario, violano la competenza legislativa esclusiva statale in materia di tutela dell’ambiente e di tutela del paesaggio previsti dalla Costituzione’, a nome di Viviandora chiediamo in quali termini la amministrazione intenda applicare sul territorio comunale il Piano Casa”.
La replica del Comune non si è fatta attendere: “Il Piano Casa – spiega il sindaco Mauro Demichelis – è una norma di carattere speciale che opera in deroga alla strumentazione urbanistica comunale. E’ quindi applicabile a tutti gli effetti, senza ulteriori passaggi in consiglio comunale. Inoltre, contiene limitazioni ben precise per le zone delicate come i centri storici, le aree agricole, quelle a rischio idrogeologico o a tutela paesaggistica”.
“Ci auguriamo che possa essere, insieme ai provvedimenti già attuati da questa amministrazione, uno strumento di aiuto al settore delle ristrutturazioni che migliori il patrimonio edilizio esistente e favorisca il rilancio del settore artigiano”, conclude Mauro Demichelis .