La sentenza

Accusato di aver chiesto soldi ad automobilista per evitare l’alcoltest: poliziotto assolto

L'automobilista era stato sottoposto all'etilometro e poi aveva denunciato l'agente: il pm aveva chiesto una condanna a 3 anni

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Savona. Il collegio del tribunale lo ha assolto e lui a fatica ha trattenuto l’emozione e la commozione davanti alla sentenza. Il verdetto di assoluzione (“perché il fatto non sussiste”) per Carmelo Sticchi, poliziotto che all’epoca dei fatti contestati era in servizio nella Stradale di Carcare, è stato letto nel primo pomeriggio di oggi dopo che il pm aveva chiesto una condanna a tre anni.

Secondo l’accusa (inizialmente gli era stato contestato il reato di tentata concussione, ma il pubblico ministero lo aveva derubricato chiedendo la condanna per “induzione indebita a dare o promettere utilità”), il poliziotto aveva proposto ad un automobilista, fermato in evidente stato di ebbrezza, di pagare 200 euro per evitare di essere sottoposto all’alcotest.

L’episodio contestato risaliva al 12 giugno del 2012 quando l’agente Carmelo Sticchi aveva fermato a Dego un uomo che si era messo alla guida dopo essere appena uscito da un bar. A quel punto, secondo la ricostruzione della Procura, essendosi accorto che l’automobilista era alticcio, il poliziotto senza farsi vedere dal collega di pattuglia gli avrebbe proposto di pagare una somma di denaro per evitare il controllo. Un invito che il conducente della vettura avrebbe rifiutato: in effetti l’uomo era stato poi sottoposto al test dell’etilometro risultando positivo (con un valore di 1,8 g/l) con tutte le relative conseguenze penali.

L’automobilista però, in un secondo momento, aveva poi denunciato la presunta irregolarità da parte di Sticchi facendo scattare l’indagine culminata con il rinvio a giudizio disposto dal gip Fiorenza Giorgi.

Proprio sul “ritardo” nel presentare la denuncia ha ruotato una delle argomentazioni del legale di Sticchi, l’avvocato Mario Iavicoli, che ha precisato: “La querela è stata sporta dall’automobilista diverso tempo dopo i fatti e solo quando sui giornali è uscita la notizia che il mio assistito era indagato per un fatto analogo”.

In effetti il poliziotto alla fine del giugno 2012 era finito agli arresti domiciliari con l’accusa iniziale di concussione (poi derubricata in “induzione indebita a dare o promettere utilità”) per aver incassato cento euro da un automobilista per il pagamento di una sanzione da 39 euro. Una vicenda per la quale nel febbraio del 2013 il poliziotto, come ha ricordato il suo legale, aveva patteggiato. “Una scelta che però non significava un’ammissione di responsabilità e che non può considerarsi come prova per questo processo” ha detto il difensore nella sua discussione.

Inoltre, la difesa ha anche fatto leva sulla scarsa credibilità del denunciante (“ha cambiato versione più volte”), ma anche sulla mancanza di riscontri a sostegno della tesi accusatoria emersi nel corso del dibattimento.

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