Pedofilia

Abusi sessuali sulla figliastra tredicenne: condannato a 4 anni e 6 mesi

A denunciare l'uomo era stata la mamma della bimba che li aveva sorpresi assieme

caserma cc savona

Savona. Quattro anni e sei mesi di reclusione con il rito abbreviato. E la condanna inflitta questa mattina dal giudice Francesco Meloni ad un cinquantenne savonese, F.P., che alla fine di settembre scorso era stato arrestato dai carabinieri con la gravissima accusa di aver avuto rapporti sessuali con la sua figliastra di tredici anni.

Accuse gravissime che l’uomo, davanti al gip, non aveva respinto ammettendo quindi le sue responsabilità. Di qui la scelta di essere giudicato con l’abbreviato che permette di avere lo sconto di un terzo della pena (il pm Giovanni Battista Ferro aveva chiesto una pena di sette anni ridotta a quattro anni e 8 mesi per il rito).

Secondo la ricostruzione degli investigatori, era da almeno un anno che l’uomo aveva rapporti intimi (anche completi) con la ragazzina, la figlia della sua compagna. Abusi sessuali che venivano commessi approfittando dei momenti in cui il patrigno era solo con la minore, senza che nessuno in casa se ne accorgesse.

La bambina, che secondo gli inquirenti era totalmente succube dell’uomo, fino ad ottobre non aveva mai raccontato a nessuno quello che succedeva tra loro. E’ stata la mamma ad accorgersi che qualcosa non andava e ad avere qualche sospetto. Purtroppo i timori della donna, che nel frattempo aveva interrotto la sua relazione con il compagno, si erano rivelati fondati quando ha sorpreso la figlia insieme all’uomo. Sconvolta si era rivolta ai carabinieri: a quel punto era scattata immediata una delicata e complessa indagine dei militari che, coordinati dal pubblico ministero Giovanni Battista Ferro, si erano messi al lavoro per raccogliere prove contro il pedofilo.

Grazie a diversi servizi di osservazione, ma anche all’aiuto dei colleghi specializzati nella ricerca di tracce biologiche (acquisite per poi essere analizzate dal Ris), gli inquirenti erano riusciti a raccogliere prove ritenute inconfutabili. A quel punto era stata avanzata dal pm la richiesta di una misura di custodia cautelare in carcere per il reato di violenza sessuale su minore che era stata firmata dal gip Fiorenza Giorgi ed eseguita alla fine di settembre.

L’uomo, nel corso dell’interrogatorio  in tribunale davanti al gip Giorgi, era crollato ed aveva confessato (nelle precedenti audizioni davanti al pubblico ministero e alla polizia giudiziaria era invece rimasto in silenzio).

Secondo le indiscrezioni filtrate, F.P. (che prima dell’udienza di questa mattina ha risarcito la sua vittima), pienamente consapevole della gravità del suo comportamento, ha chiesto ripetutamente scusa per quello che ha fatto.