Savona. Fumata grigia dall’incontro di ieri tra azienda, sindacati e Provincia sul trasporto pubblico locale savonese. Resta la preoccupazione di lavoratori e organizzazioni sindacali di categoria, in particolare il progetto di fusione tra Tpl e Acts e la dismissione delle quote di Palazzo Nervi, operazione che l’ente provinciale spera di concludere entro la primavera secondo le delibere approvata da giunta e Consiglio provinciale.
L’ente provinciale non potrà quindi più sostenere il contributo di 250 mila euro all’anno per il trasporto pubblico locale e i comuni con le quote maggioritarie ora dovranno fare la loro parte: per questo è stato convocato un nuovo incontro, con le stesse amministrazioni comunali, entro la metà di febbraio.
L’obiettivo della Provincia, quando sarà tutto ultimato (con la fusione), è la cessione di quote attraverso un bando rivolto a soggetti pubblici, ma la pratica resta ancora in fase di definizione.
E nonostante le rassicurazioni della Regione (anche in relazione alla decisione della Corte Costituzionale sul gara per il bacino unico) i sindacati hanno espresso preoccupazioni anche sulle risorse del cosiddetto “fondino”: “Anche sulle manutenzioni e l’arrivo di nuovi mezzi speriamo che gli impegni siano rispettati”.
“Ora con il prossimo incontro attendiamo una verifica sui budget a disposizione e sulla situazione finanziaria per capire se ci sono le garanzie su occupazione e servizio” concludono i sindacati di categoria.
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