Fissate le regole

Savona, parte la corsa per le primarie: grande fair play tra Battaglia e Di Tullio

Il Pd ha dettato le regole per il voto, Di Tullio: "Non sarò un sindaco come Berruti", Battaglia: "Alla città serve un progetto nuovo"

Savona. La corsa per le primarie del Pd di Savona è ufficialmente iniziata. Ieri sera nel corso di una riunione alla quale erano presenti tre dei quattro aspiranti al ruolo di candidato sindaco del centrosinistra (c’erano Giuliano Arnaldi, Cristina Battaglia e Livio Di Tullio, ma non Tiziana Saccone), sono state validate le “regole” per il voto fissato per il 3 aprile.

Si pagherà 1 euro, voteranno solo i cittadini italiani residenti a Savona che siano maggiorenni alla data delle elezioni. Ogni candidato dovrà raccogliere 300 firme dei savonesi e il 20% degli iscritti al Pd a Savona o il 35% dei delegati (un risultato che, numeri alla mano dovrebbero raggiungere tutti i candidati).

Le primarie, almeno sulla carta, sembrano avere come parola d’ordine il “fair play”: nessuno infatti potrà usare la carta della “rottura” con il passato visto che uno dei candidati è l’attuale vicesindaco e la sua rivale gode dell’appoggio del primo cittadino.

“Saranno delle primarie assolutamente civili e di confronto per la città. Saranno primarie positive, una competizione vera, ma leale e cordiale. Credo che una parte di noi abbia raggiunto il risultato che voleva: cioè che non ci fossero candidature imposte dall’alto e così è stato e siamo contenti. L’importante è Savona non le beghe di partito” osserva Livio Di Tullio.

L’attuale vicesindaco è sicuro che non si vedranno le faide vissute per le primarie delle scorse regionali: “Cristina è sicuramente molto più alta di me ed è sicuramente per certi aspetti molto più in gamba di me…Battute a parte, le differenze sono che nella città di Savona conterà soprattutto la capacità di parlare con i cittadini e con le persone, convincerle a venire a votare alle primarie. Conteranno le idee concrete che si avranno per Savona, io non penso che saranno primarie drammatiche”.

“Io credo che, per quanto mi riguarda, per un’ipotetica squadra si guarderà al passato e al futuro. Credo che sia stato fatto un buon lavoro, abbiamo molti programmi e progetti in corso che vogliamo portare avanti e la città lo sa, ci conosce. Quindi penso che noi parleremo soprattuto del futuro perché i cittadini ci conoscono bene. Continuità o discontinuità? Io penso che siano parole vuote perché ogni amministrazione comunale che si rinnova deve produrre del cambiamento: questa città ha resistito agli anni terribili della crisi economica, la cosa principale che manca è il lavoro e questa personalmente è la mia principale preoccupazione. Non è questione di stravolgere quello che è fatto, ma certamente io non sarò un sindaco come Federico Berruti” conclude Di Tullio.

“Saranno primarie di ascolto della città e di costruzione di un programma per la città di Savona. Dal mio punto di vista non sarà uno scontro, ma un confronto sui progetti, idee e contenuti all’interno di uno stesso perimetro che è quello della coalizione di centrosinistra” precisa Battaglia.

“Per me si parlerà di futuro e di programma. Non parlerei di continuità o discontinuità verso la Giunta Berruti, ma parlerei di innovazione perché dopo dieci anni di amministrazione credo che un progetto nuovo per la città serva ed è indispensabile” conclude l’aspirante candidata sindaco.

Elaborato un documento sottoposto e ratificato dall’assemblea dei circoli del Pd. Contiene le linee guida per la campagna elettorale di primavera. In sostanza viene evidenziato che il sindaco va scelto unilateralmente e chi perderà le elezioni dovrà impegnarsi la sua perrmanenza a sostegno del vincitore. Nello stesso documento si evince anche che “il nuovo corso di colui che governerà la città sarà una sfida dove dovranno essere completati tutti gli interventi finanziati dalla Ue, incentivare Savona come città dei diritti e della legalità e incrementare la lotta alla corruzione con un’istituzione trasparente”.

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