Liguria. “Faremo appello al Consiglio di Stato a tutela degli interessi della Regione Liguria e parallelamente apporteremo le modifiche richieste che comunque non ci preoccupano, perché riguardano due aspetti non sostanziali”. Lo precisa l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola.
“I rilievi del Governo non riguardano né la reiterabilità, senza limiti temporali della legge, né le premiliatà previste per la demolizione degli edifici sulle aree esondabili e il loro spostamento – aggiunge Scajola – Sono due gli aspetti, di natura tecnica, su cui si richiedono precisazioni: da un lato le varianti ai Piani dei Parchi che gli Enti potranno adottare, secondo le procedure di legge e dall’altro le autorizzazioni paesaggistiche che seguiranno naturalmente il normale iter previsto dall’articolo 146 del codice del Paesaggio.
L’impianto della legge ha retto perché era stato definito dopo un lungo confronto con il territorio e con i Comuni”.
“E comunque – conclude l’assessore Scajola – sul Piano Casa parlano i numeri: sono 88 i Comuni liguri che dal 2009 al 2015 hanno approvato opere grazie alla legge per un totale di 3.695 interventi complessivi e che hanno in corso di approvazione 1.480 nuove pratiche per un numero totale di interventi pari a 5.175. Una dimostrazione evidente che il Piano Casa è uno strumento utile per il territorio”.
“Abbiamo sempre sostenuto che il Piano Casa potesse rappresentare un intervento fondamentale in un’ottica di ripresa del settore e di ristrutturazione del patrimonio edilizio in Liguria che è tra i più vecchi d’Italia e non abbiamo cambiato idea. I primi dati positivi sulle pratiche avviate dai Comuni ci danno ragione e speriamo quindi che il conflitto istituzionale non danneggi le imprese e i cittadini liguri” ha commentato Giancarlo Grasso e Paolo Figoli, presidenti regionali di Confartigianato e di Anaepa-Costruzioni.