Senza certezze

Piaggio Aerospace, budget fermo ai box: cresce la preoccupazione di lavoratori e sindacati

Sotto accusa il management dell'azienda aeronautica. Ora i sindacati chiedono l'intervento della Presidenza del Consiglio

Villanova d’Albenga. Fumata grigia dall’incontro in Confindustria a Savona sulla Piaggio Aerospace: restano i dubbi delle organizzazioni sindacali di categoria in quanto il budget 2016 proposto dall’ad Logli non è stato ancora approvato dalla proprietà e restano quindi le incertezze sull’attuazione del piano industriale con lo sviluppo dello stabilimento e dei nuovi prodotti aeronautici.

Una situazione di stand by che arriverà anche sul tavolo del Mise nell’incontro fissato per venerdì alle 12:00, nel quale sarà difficile, senza un ok definitivo sul bilancio dell’azienda nel 2016, avere conferme sull’accordo di programma che era stato siglato nel giugno del 2014.

I sindacati, visto il nulla di fatto nel vertice odierno, chiederanno l’intervento diretto del Consiglio dei Ministri e della stessa Presidenza del Consiglio. “Le risposte sul business plan non sono arrivate perché l’ad Logli ci ha comunicato la mancata approvazione del budget 2016” sottolinea il segretario provinciale della Fiom Andrea Pasa.

“Francamente c’è amarezza: i prodotti e il mercato ci sono, con indicazioni anche positive per i prossimi anni, quindi la preoccupazione legittima è come mai gli azionisti non hanno ancora deliberato il documento sul bilancio dell’azienda, peraltro presentato già da tempo”.

E Pasa aggiunge: “C’è un problema di liquidità e c’è una situazione precaria, anche per questo chiediamo forti rassicurazioni. Il management si aspetta che il bilancio per Piaggio possa venire approvato nelle prossime settimane, vedremo… Ma ora spetta al governo alzare la voce su questa vertenza e dare certezze su sviluppo industriale e mantenimento dell’occupazione, anche in relazione alle esternalizzazioni in Laer. Anche su questa operazione registriamo un ritardo ormai di un anno: secondo il piano industriale oggi dovrebbero esserci circa 150 persone impiegate nello stabilimento di Albenga, ce ne sono solo 20 e nelle prossime settimane Laer assumerà 12 persone del bacino degli ex dipendenti di Finale”.

“Credo che su questa situazione di stallo ci sia una chiara responsabilità del management per aver gestito male le operazioni di trasferimento dell’azienda, così come la delicata questione degli esternalizzati. Ora interesseremo direttamente la Presidenza del Consiglio per avere delle risposte: dopo le passerelle di Renzi durante l’inaugurazione dello stabilimento di Villanova ora occorre che metta ‘il timbro’ su tutte le garanzie abbiamo ottenuto dal 2014 a oggi” conclude Pasa.

“La Fim-Cisl ritiene del tutto interlocutorio questo incontro e manifesta preoccupazione per quanto riguarda i tempi di realizzazione dei punti dell’accordo del 2014. Bene che l’azienda smentisca gli articoli sulla stampa, anche noi abbiamo la preoccupazione delle voci esterne, specie se arrivano da fonti istituzionali. Non fanno il bene della Piaggio. Ma i problemi in azienda ci sono” sottolinea il segretario Alessandro Vella.

Approvazione del budget, bene. Ma quali sono le altre azioni da intraprendere? Bisogna intervenire sui processi. Nello spirito di partecipazione che ci contraddistingue siamo sempre disponibili ad un confronto, ma la produzione a Villanova deve partire, l’operazione Laer deve andare a regime, si realizzino gli investimenti su Genova. E se le istituzioni non rispettano gli accordi (vedi cabina verniciatura) l’azienda lo deve dire e chiedere conto”.

“Venerdì al Mise ribadiremo questi concetti. Coglieremo anche l’occasione di aprire una verifica con il governo sulla normativa che riguarda la partita degli ammortizzatori sociali per Piaggio Aero. La scadenza della cassa integrazione a luglio 2016, con l’eventuale utilizzo degli altri 24 mesi, impone di valutare l’impatto con le nuove normative di legge, con il decreto che prevede le opportune deroghe, con gli impegni sugli investimenti che riguardano l’azienda. Intendiamo fare rispettare tutti i punti dell’accordo di Roma 2014. Intendiamo tutelare al meglio il futuro dei lavoratori” conclude.

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