Da rifare

Nuovo Santa Corona, Melgrati (FI): “Sonia Viale ha riportato il progetto alla corretta dimensione”

Il vicecoordinatore regionale di Forza Italia interviene a proposito della querelle riguardante il nuovo Santa Corona

santa corona marcia

Pietra Ligure. “L’assessore Sonia Viale ha riportato il progetto del nuovo ospedale di Pietra Ligure alla sua corretta dimensione: il punto zero della pratica. E le ‘balle colossali’ che il pd ci ha rifilato in tutti questi anni? Non esiste un piano finanziario quindi non esiste alcuna certezza di sostenibilità economica ed ovviamente non esiste nessun finanziamento o ipotesi attuali di poterne attivare alcuno. Una ‘bufala’ raccontata da giunta comunale Pietrese del Pd e dalla giunta regionale del Pd a scopo propagandistico. E l’emodinamica da mantenere sia a Pietra Ligure che a Savona”.

Così il vicecoordinatore regionale di Forza Italia Marco Melgrati interviene a proposito della querelle riguardante il nuovo Santa Corona di Pietra Ligure, un progetto che, come affermato nei giorni scorsi dall’assessore regionale alla sanità Sonia Viale, si trova “all’anno zero”.

“Sono fortemente deluso dalla situazione che la giunta Burlando ha lasciato in merito alla programmazione della riqualificazione del Dea di Santa Corona di Pietra Ligure – osserva Melgrati – Ci si ritrova con l’amara sorpresa di una non-programmazione, fatta di qualche bozza di progetto, di fantomatici ‘protocolli di intesa’ forse utili a scopo propagandistico elettorale, a quanto pare insussistenti e insufficienti in quanto non accompagnati da alcun atto programmatorio serio e concreto che sarebbe necessario per avviare la progettazione definitiva ed avviar l’iter di reperimento delle risorse finanziarie con l’alienazione di aree e volumi. Tale pare essere lo stato dell’arte sul fronte Santa Corona”.

“Dopo anni di promesse e di proclami, ora restiamo con in mano il nulla che ci veniva propinato come programmazione il punto zero della pratica, come definito dall’assessore: ‘Non esiste alcun progetto concreto sul nuovo ospedale Santa Corona, ma solo una serie di progetti su carta che non hanno alcun valore. Manca un piano economico d’investimenti’. Queste le parole dell’assessore Sonia Viale, come riportate in virgolettato dai medi”.

“Perseguendo la linea da sempre seguita che dal lontano 2010 vado proponendo, di realizzare un Dea organizzato su due plessi e di potenziare l’ospedale ingauno per farlo lavorare su una parte di attività ora svolta in Santa Corona, come la chirurgia di elezione a media complessità, esorto la regione a voler fissare il ruolo del Dea del ponente organizzato su due plessi, quello ingauno e quello pietrese, organizzandone di conseguenza la riqualificazione della sede pietrese con un taglio di questo tipo, in maniera da razionalizzare le risorse che saranno disponibili dall’alienazione di parte delle aree e volumi esistenti, riducendo le nuove edificazioni e le riqualificazione dei volumi esistenti per reparti afferenti l’attività tipica del dea di urgenza/emergenza, oltre a dotazioni imprescindibili. Che si tratti di un mini monoblocco o di un riuso di parte dei volumi integrandoli e collegandoli, alla luce dei propositi sull’assetto ospedaliero del ponente savonese ove gravita anche il nuovissimo e funzionale ospedale ingauno, credo sia opportuno considerare una nuova progettazione che tenga conto anche delle funzioni ripartite tra i due ospedali in questo modo”.

“Per anni la premiata ditta Burlando/Montaldo/Paita con i loro sindaci De Vincenzi/Valeriani ci hanno imbonito di speranze, quando sventolavano il protocollo di intesa come la soluzione salvifica dell’ospedale, lasciando intendere la fattibilità economica di soluzioni intermedie ed una programmazione che in realtà era limitata a qualche idea abbozzata? Siamo stanchi di speculazioni sulla Sanità e non mi piace neppure veder utilizzare i numeri di questa, usandoli strumentalmente come se i cittadini dovessero vergognarsi di qualche cosa. Mi riferisco alla presentazione errata e strumentale che alcuni organi di informazione hanno fatto dei dati della Sanità ligure e savonese nel libro bianco predisposto dalla Regione”.

“Leggo sui media di ipotesi di reparti ‘doppioni’ da sopprimere, tra i quali l’Emodinamica presente a Savona e Pietra Ligure, quest’ultima di nuovo aperta 24 ore su 24 grazie ad una battaglia che ho condotto in prima persona con lo stimolo di Ingrid Petani, il supporto dei comitati cittadini e le migliaia di firme raccolte. L’Emodinamica rappresenta un presidio salvavita fondamentale e non è ipotizzabile la chiusura di nessuno dei due reparti, che servono uno tutto il savonese, il levante della provincia e la val Bormida, l’altro tutto il finalese, il pietrese, l’albenganese e le valli retrostanti. Meno che mai si può immaginare la chiusura del reparto di Pietra Ligure, il quale come Dea di 2° livello, per legge ( Decreto 70/2105 sugli Standard Ospedalieri) deve esserne per forza dotato”

“Inoltre – prosegue Melgrati – credo che le rappresentazioni rese dalla stampa sullo stato della sanità savonese dovrebbero essere riviste. In particolare osservo che essendo la nostra una provincia a forte vocazione turistica sia ovvio che i costi della Sanità pro-capite risultino superiori a quelli della provincia di Genova la quale ha inferiori flussi turistici…. visto che non si possono respingere i malati in funzione della loro residenza geografica, ancorchè temporanea. Inoltre, la provincia di Savona sede del Dea del ponente ligure, mi pare piuttosto ovvio che disponga di un numero di posti letto equivalenti a quelli del comprensorio genovese anch’esso sede dell’altro DEa ligure di San Martino”.

“Piuttosto – conclude il vicecoordinatore regionale di Forza Italia Marco Melgrati – sarebbe corretto riequilibrare scelte politicizzate (dal Pd) e clientelari che sono state fatte nel passato, privilegiando correttamente il ruolo fondamentale del Dea di II livello di Santa Carona, spogliato di specialità e di centralità specialistiche a favore del nosocomio savonese, come ho esaustivamente espresso nella corposa mozione di tutela del Dea pietrese e dell’assetto ospedaliero esistente, approvata all’unanimità del consiglio regionale il 27 gennaio 2015 della precedente legislatura, la quale, rappresentando un atto di indirizzo importantissimo, espressione propositiva del centro-destra, votato peraltro all’unanimità dell’aula, credo debba essere presa in considerazione quale atto programmatorio anche in questa legislatura”.

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