Villanova d’Albenga. “Quali iniziative intendano adottare per garantire che l’azienda mantenga gli impegni presi con le istituzioni e le organizzazioni sindacali, considerato il livello strategico delle attività svolte da Piaggio Aerospace per cui la presidenza del Consiglio dei ministri ha già in passato (29 aprile 2014) esercitato i poteri speciali nei settori della difesa e della sicurezza nazionale”. Lo scrive nero su bianco Anna Giacobbe (Pd) in un’interrogazione presentata al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. Assume valenza politica la vicenda dell’industria aeronautica che da un anno e mezzo si è insediata sulle aree accanto all’aeroporto di Villanova d’Albenga.
Ed è sul piano politico che ora si cerca di capire se la Piaggio può davvero prendere il volo. Lo vogliono sapere anche i sindacati, ma soprattutto i lavoratori, le loro famiglie e anche i sindaci del comprensorio albenganese che vedevano in quel trasferimento un importante volano per l’economia del territorio.
Anna Giacobbe incalza l’Esecutivo affinché si faccia il punto anche “in considerazione delle risorse fin qui messe in campo dallo Stato sia in termini di contributi alle aziende aeronautiche (legge n. 808 del 1985) sia in termini di ammortizzatori sociali”.
Ma per capire meglio che cosa sta succedendo in ambiente Piaggio e lo stesso parlamentare del Pd ad offrire una limpida disamina nell’interrogazione a Renzi e Guidi riavvolgendo il nastro. “Il 29 settembre 2015, presso la sede di Confindustria di Savona, è stato fornito ai sindacati un documento ufficiale da Piaggio Aerospace in cui si garantiva: che ricavi ed utile erano in netto miglioramento; che il raggiungimento degli obiettivi del 2015 era fortemente legato alla capacità di mantenere i livelli di produzione degli ultimi 3 mesi, con particolare riferimento alla business unit velivoli e motori; che le criticità industriali legate al Ramp Up produttivo avrebbero potuto comportare lo slittamento di 35 milioni di Euro di ricavi al 2016; che, anche nello scenario peggiore, il 2015 si sarebbe dovuto chiudere con un livello di ricavi superiore al piano industriale; che il pareggio di bilancio sarebbe stato raggiunto entro il 2016; successivamente a quell’incontro i sindacati hanno più volte segnalato, a differenza di quanto documentato dall’azienda, difficoltà di cassa e la mancanza della riorganizzazione delle attività velivolistiche al fine di ottemperare ai contenuti dell’accordo siglato in sede ministeriale e poter dare risposte convincenti ai lavoratori attualmente in cassa integrazione come eccedenze strutturali di Piaggio o in attesa di chiamata da LaerH”;
Ma qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto perché “il 4 dicembre 2015, presso la sede di Confindustria Savona, l’amministratore delegato – come sottolinea Anna Giacobbe – comunicava ai sindacati che il 2015 si sarebbe chiuso con uno scostamento più negativo, in termini di fatturato e quindi di perdite, di quanto previsto a settembre 2015″. Ora l’auspicio è quello che Palazzo Chigi possa intervenire dopo essere stato “incalzato” dal deputato Pd savonese.