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Il braccio destro di Delrio visita il porto di Savona. Berruti: “Governo attento al nostro territorio” fotogallery

Il titolare del discastero a infrastrutture e trasporti ha visitato lo scalo savonese e il cantiere della piattaforma Maersk qualche mese fa

Savona. “E’ la seconda visita di un rappresentante del ministero in pochi mesi. E’ un segno, non simbolico ma concreto, dell’attenzione che il Governo ha per il nostro territorio”. Così il sindaco di Savona Federico Berruti commenta l’arrivo nel porto della città della Torretta di Ivano Russo, braccio destro del ministro Graziano Delrio.

Il titolare del discastero a infrastrutture e trasporti ha visitato lo scalo savonese e il cantiere della piattaforma Maersk non più tardi di qualche mese fa. Oggi una visita analoga è in programma nell’agenda del dirigente del gabinetto del ministero.

“L’arrivo di Russo – spiega Berruti – è un segno dell’attenzione che il Governo e il ministero hanno per il nostro porto, gli operatori, i lavoratori e tutto il territorio. Del resto, il porto è fondamentale per la nostra economia”.

La presenza al porto di Savona di un rappresentante del ministero delle infrastrutture assume tanto maggiore rilievo alla luce della riforma che sancirà l’accorpamento dell’autorità portuale savonese con quella genovese.

Il sindaco di Savona e le altre istituzioni del territorio hanno accolto la prospettiva con molta cautela e, anzi, con un certo timore: “La riforma delle autorità portuali promossa dal Governo ha creato timori nella nostra comunità, ma io credo sia una manovra che offre anche occasioni di crescita e di sviluppo. Grazie all’attenzione che il Governo sta dimostrando nei nostri confronti credo che i timori si possano dissipare e le opportunità si possano cogliere”.

“La presenza di Russo – aggiunge Berruti – è la dimostrazione che il Governo sarà il garante di una pari partecipazione del porto di Savona-Vado a questo processo senza che vi siano elementi di riduzione o di debolezza nei confronti di Genova”.

L’attenzione che il ministero sta dando al porto di Savona lascia pensare che il Governo possa essere particolarmente attento alle istanze che arriveranno dal territorio e che magari la riforma possa essere modificabile anche in base alle osservazioni che arriveranno dagli “addetti ai lavori”; cioè gli operatori del settore.

“Non sta a me dirlo – dice ancora Berruti – E’ il Governo che valuterà se apportare modifiche o meno. Evito di parlare del testo della riforma perché non mi compete. Insieme a tutti gli altri attori della comunità, io mi occupo solo di rappresentare le nostre istanze, che riguardano la conferma degli investimenti in corso, la conferma del fatto che i nostri operatori siano messi nelle migliori condizioni per esercitare le loro attività di impresa, la conferma dei livelli di occupazione e anche la conferma del rapporto di equilibrio con l’ambiente”.

La speranza, comunque, è che Savona non assuma un ruolo di secondo piano nei confronti di Genova: “Fin da subito il ministro e i suoi collaboratori ci hanno spiegato che questa riforma può essere un’opportunità. Noi abbiamo n po’ di timori perché Genova è grande e forte, ma vogliamo anche raccogliere questa sfida. Io sono fiducioso”.

E chissà che l’impegno che Berruti (come altri) ha profuso nella difesa dell’autonomia del porto di Savona non possa portargli, in futuro, ad avere un “impiego” nel settore: “Se mi assume la capitaneria di porto lo faccio volentieri – scherza – Battute a parte, io faccio il sindaco. Di questo mi occuperò fino a giugno”.

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