Vendone. C’era tanta gente oggi pomeriggio al funerale di Ambrogio Bianchi, l’ex parroco di Vendone e Borgomaro, morto mercoledì scorso all’età di 79 anni. La cerimonia è stata celebrata a Borgomaro, paese della Valle Impero.
Don Ambrogio era considerato un sacerdote alla vecchia maniera, stimato e apprezzato per la sua esperienza di pastore della Chiesa. Ecco perché la sua scomparsa ha lasciato il segno nella comunità della Valle Impero e anche a Vendone. Don Ambrogio era una figura vecchio stile nata a Borgoratto, frazione di Chiusavecchia, paesino della valle imperiese il 13 febbraio 1936.
Aveva iniziato la sua attività sacerdotale dopo aver ricevuto l’ordinazione il 3 luglio 1960 dall’allora vescovo Raffaele De Giuli. Ha lasciato il segno anche a Vendone dove don Ambrogio fu parroco sino al 1 novembre 1966. Aveva prestato servizio, seppur per un breve periodo di tempo, durante l’anno 1962, anche come economo spirituale di Ortovero. Nel contempo ha anche ricoperto l’incarico di assistente dei giovani ospiti al collegio di don Casa, a Borghetto d’Arroscia, poi all’Istituto fondato da don Lasagna, divenuto in seguito l’Itis di Albenga.
Dal 1° novembre 1966, è ininterrottamente parroco di Borgomaro sino allo scorso mese di ottobre, quando la salute lo costrinse a ritirarsi e dovette rinunciare all’attività pastorale, che nel corso degli anni svolse con successo come docente di religione e anche in parecchie comunità parrocchiali della vallata, quali San Lazzaro Reale, Candeasco, Aurigo, Poggialto, Ville San Sebastiano, Torria. Fu anche vicario foraneo di Pontedassio, dal novembre 2004, sino al 15 settembre 2015.
“Era un prete vero”. Così il Presidente della Provincia e sindaco di Cesio, Fabio Natta descrive don Ambrogio. “Era l’anima della casa di riposo di Borgomaro – continua Fabio Natta – e ben voluto da tutti. Nella vallata tutti lo ricordano anche perchè era un grande cacciatore. Gli volevamo bene, ci mancherà”. Il funerale del sacerdote imperiese è stato celebrato dal vescovo Mario Oliveri. E non sono mancati i fedeli arrivati dall’Albenganese e soprattutto da Vendone che hanno seguito il loro ex amato parroco anche dopo la sua partenza. “Ancora oggi – sottolinea Andrea Bronda, membro della locale Confraternita – è vivo il ricordo che don Ambrogio ha lasciato soprattutto nelle persone più anziane che l’avevano conosciuto e apprezzato. Ecco perchè al suo addio di venerdí scorso c’eravamo davvero tutti anche per ringraziarlo opere buone che ci ha donato”.



