La preoccupazione

Fave e fragole già a febbraio, mercato stravolto da un inverno anomalo

Piante risvegliate in forte anticipo, ma con un sottosuolo secco che preoccupa il mondo agricolo

paolo calcagno

Savona. Fave e fragole che arrivano in tavola come se in Riviera fosse già arrivata la primavera. Inverno anomalo, come mai è capitato negli ultimi 100 anni. Stravolto dalle temperature che ha sconvolto e sta sconvolgendo ancora oggi il calendario delle colture agricole.

E i savonesi al mercato hanno trovato prodotti della terra che normalmente si trovano ad aprile e maggio. Alla Coldiretti li definiscono “effetti della primavera scoppiata in anticipo”.

E così non è raro vedere i banchi della frutta e della verdura con fave fresche, fragole. “Si tratta in alcuni casi, come le fave fresche, di un’anticipazione della produzione – spiega Paolo Calcagno, membro della giunta provinciale di Coldiretti – Ma no n è tutto oro quel che luccica. I consumatori devono anche prestare molta attenzione all’origine di quello che acquistano al mercato o nel negozio sotto casa”. Occhi aperti sulla provenienza del prodotto. “Mangiamo frutta di stagione – dice Calcagno – perché quello che notiamo è la mancanza della conoscenza dei prodotti che dovrebbero essere consumati seguendo madre natura. Cicli che i nostri padri e nonni ci hanno insegnato. Ora invece assistiamo anche a corse anomale alle bancarelle per comprare frutta e ortaggi che in questo periodo la natura locale non offre e che magari vengono prodotti in un Paese dall’altro parte del mondo”.

Ma va anche sottolineato che le campagne sono sconvolte da un finto e anomalo inverno che ha fatto segnare a febbraio una temperatura minima superiore di ben 3,5 gradi rispetto alla media del periodo dopo un 2015 che si è classificato come il piu’ caldo da almeno 215 anni, in cui sono iniziate le rilevazioni.

Tra l’altro secondo una analisi della Coldiretti su dati del National oceanic and atmospheric administration (Noaa) che rileva le temperature nel mondo dal 1880 in tutti i continenti si registra una temperatura combinata della terra e della superficie degli oceani superiore di 0,96 gradi la media del ventesimo secolo.

“Al clima mite delle ultime settimane – fa sapere Paolo Calcagno – si aggiunge il problema annoso della siccità che nei prossimi mesi potrebbe assumere proporzioni difficilmente gestibili. Il sottosuolo scarseggia d’acqua e le piante in vegetazione tra un mese hanno bisogno di energia che probabilmente non troveranno ed è questo il vero dramma che preoccupa il mondo agricolo”.

E non è raro allora vedere gli albicocchi e alcune varietà di pesche che si sono “risvegliate” in forte anticipo rispetto all’arrivo della primavera e, in molti casi, sono fiorite e ora sono particolarmente vulnerabili perché senza forze ed energia.

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