La protesta

Enrico Schiappapietra (Sib): “In piazza a Roma per difendere imprese e famiglie” fotogallery

I balneari chiedono che si chiuda la stagione dei rinvii, che si affronti il problema con realismo

Savona. Ha riscosso ampi consensi la manifestazione di protesta promossa oggi a Roma dagli imprenditori balneari per chiedere la riforma del comparto balneare. In piazza c’erano almeno 2 mila imprenditori. “Abbiamo raggiunto la Capitale -spiega Enrico Schiappapietra, presidente regionale del Sib – per mettere a riparo le imprese del settore. Lo sappiamo bene e lo abbiamo detto più volte: vogliamo difenderci dai rischi derivanti dalla direttiva europea Bolkestein che impone gare ad evidenza pubblica per assegnare le concessioni demaniali non solo alle imprese italiane”.

E così questa mattina in piazza Santi Apostoli, i titolari degli stabilimenti balneari di tutta Italia ed i loro collaboratori hanno effettuato un presidio per gridare il ‘diritto di esistere’ delle oltre 30 mila imprese italiane del settore.

Alla volta della capitale anche i pullman degli imprenditori del settore aderenti al SIB/Confcommercio delle quattro province liguri guidati dal presidente nazionale Riccardo Borgo, titolare di uno stabilimento balneare di Bergeggi. “Chiediamo che si chiuda la stagione dei rinvii, che si affronti il problema con realismo e che, all’interno delle norme europee, si cerchi con determinazione e coraggio una soluzione possibile e per la quale sono state fatte da tempo  proposte precise, le imprese hanno assoluto bisogno per uscire dall’incertezza e poter rilanciare il turismo balneare italiano. Tutto questo – dice Borgo –  con l’entusiasmo e gli investimenti di cui ha bisogno, per stare con capacità concorrenziale sul mercato mondiale del turismo”.

A difendere la categoria anche il capo gruppo FI in Regione Angelo Vaccarezza: “Finalmente a Roma, oggi la protesta di imprese che fanno turismo balneare per vedere riconosciuto un loro diritto, difendendo gli investimenti fatti negli anni e che chiedono di bloccare le aste imposte da una direttiva europea non applicata da nessuno. Hanno aperto un’azienda, la loro azienda, sì costruita su suolo demaniale ma di loro proprietà”.

“E’ ora che il governo italiano vada a Bruxelles e dica che gli italiani e le imprese italiane e le famiglie italiane vengono prima di tutto. E ora che il governo si muova a Bruxelles per tutelare la categoria dei balneari e i cittadini italiani”.

Positivi gli interventi in piazza dei rappresentanti regionali e di molti deputati e senatori, i quali hanno confermato la necessità che sia varata al più presto una legge di riforma che salvaguardi le imprese esistenti. Alcune regioni, proprio per sottolineare l’urgenza e la necessità di tale riforma, si sono dichiarate disponibili a supplire ad eventuali carenze a livello nazionale con provvedimenti regionali.

I Presidenti delle Associazioni Sindacali sono stati, poi, ricevuti dal Ministro per gli Affari Regionali Enrico Costa, il quale ha garantito l’imminente convocazione di un Tavolo tecnico Stato-Regioni con le Amministrazioni competenti e la categoria per assicurare una rapida e positiva stesura della nuova legge di riordino delle concessioni turistico-ricreative.

Due risultati, quelli raggiunti oggi dagli imprenditori balneari, che confermano il cambiamento in tema di normativa sulle concessioni in grado di restituire futuro e certezze a 30.000 imprese balneari italiane.

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