Calice Ligure. Una questione di competenze, di rispetto delle regole e degli spazi. Sono queste le ragioni che qualche giorno fa hanno scatenato una vera e propria “disfida” tra un gruppo di biker impegnati in un giro lungo il trail alle spalle di Calice e un gruppo di motociclisti in sella alle Mx, le moto da fuoristrada in grado di affrontare gli stessi tragitti accidentati tipici delle mountain-bike.
I rider si sono imbattuti in tre centauri che, in sella a moto sprovviste di targa, stavano percorrendo gli stessi sentieri riservati alle Mtb all’interno di un parco nel quale è vitato l’ingresso ai mezzi a motore.
I biker hanno fatto osservare ai motociclisti che quello non era “territorio loro”, ma questi hanno fatto spallucce. Dopo una “vivace” discussione sull’argomento, i contendenti hanno deciso di passare alle maniere forti e di sfidarsi in un testa a testa lungo uno dei tragitti in questione, il trail tra la Madonna della Guardia e la chiesetta di San Pantaleo.

Oltre a stabilire una volta per tutte chi avrebbe avuto il controllo del trail, la sfida avrebbe permesso di dare una risposta (almeno parziale) all’eterna diatriba che mette l’una contro l’altra le due diverse categorie di atleti: i motociclisti possono battere i percorsi delle mountain-bike? Quale mezzo li “danneggia” di più, le bici o le moto?
Dopo aver dato il via alla gara, il biker Alessandro Bonarroti si è lanciato giù per la collina “marcato” stretto dal motociclista, mentre Matteo Carrubba (pure lui in sella) seguiva la coppia di duellanti a breve distanza registrando la gara con una telecamera.

Dopo una serie infinita di curve strettissime, di discese ripidissime e di salti da brivido, Alessandro Bonarroti ha raggiunto il fondovalle tagliando l’immaginario traguardo con un (ampio) vantaggio sul suo avversario.
La sfida a due non aveva soltanto uno scopo ludico: “Ultimamente sono sempre di più le Mx che gironzolano in quella zona – ha spiegato Bonarroti su Facebook – Sicuramente i motociclisti sono tentati di seguire il percorso di Mtb solo per piacere e divertimento, come del resto lo facciamo noi. Ma così facendo si dimenticano di quale incidenza possa avere su un trail un mezzo a motore. E soprattutto quanto possa essere pericoloso per chi li percorre assiduamente in bicicletta e a volte anche a piedi. Sta al buonsenso della gente rispettare le regole e le leggi che conosciamo tutti”.

Da qui la decisione di farla capire loro con le “maniere forti”: “Litigare non serve, con le cattive si ottiene solo l’effetto contrario, così abbiamo deciso di ‘legnarli’ che è più efficace. In tanti vedranno questo video e non penso si faranno più vedere per quei sentieri. O quantomeno ora faranno sicuramente più attenzione, per il nostro e per il loro bene. Io e altre persone abbiamo messo la faccia in questa piccola e innovativa forma di protesta. Affinché non si verifichino più questi strani incontri”.
Al di là delle questioni sportive, il video (pubblicato sulla pagina Facebook di Bonarroti) ha ottenuto un gran numero di “Likes” e di condivisioni per la spettacolarità delle immagini, che tra l’altro contribuiscono a esportare ancora una volta una delle tipicità del ponente savonese e del finalese in particolare, cioè le location perfette per praticare gli spot outdoor.