Richiesta di incontro

Tirreno Power, la Rete Fermiamo il Carbone: “La Regione ci snobba, i cittadini devono contare”

Totem Tirreno Power operazione trasparenza

Savona. La “Rete savonese Fermiamo il Carbone” rinnova ancora una volta una richiesta di incontro alla Regione Liguria sulla situazione sia ambientale che sanitaria relativa alla centrale termoelettrica di Vado-Quiliano.

“Ricordiamo che si tratta di una “centrale in città” che si trova al centro di un vasto agglomerato urbano densamente popolato. La giunta regionale ha già convocato o intende convocare diverse realtà del territorio, mentre alle nostre richieste di audizione non è ad oggi pervenuto alcun riscontro”.

“Si è appreso, dal comunicato ufficiale della Regione del 12 gennaio, dell’apertura di un tavolo in cui “azienda e Regione stanno lavorando per giungere a una proposta condivisa che coinvolga gli Enti locali e le organizzazioni sindacali. L’azienda ha messo sul tavolo alcune possibili opzioni di breve e medio-lungo periodo…”.

“Stupisce grandemente ed è fonte di seria preoccupazione constatare che in questo comunicato non vi sia un solo accenno ai gravi problemi sanitari evidenziati dalle accuse formalizzate dalla Procura della Repubblica di Savona ( che vedono come indagati a vario titolo per disastro, omicidio e abuso d’ufficio alti dirigenti della stessa azienda, amministratori – anche attuali – e funzionari pubblici anche regionali)” aggiunge la Rete savonese.
“Stupisce grandemente che non vi sia alcun accenno al risanamento di un territorio pesantemente colpito, così come risulta dalle indagini e dalle perizie disposte dalla Magistratura”.

“Ma la cosa che stupisce di più, è che, nonostante le ripetute richieste, non si siano ancora ascoltate quelle rappresentanze dei cittadini che con grande impegno civico e senso di responsabilità, in questi anni di “neghittosità degli organi pubblici chiamati a svolgere attività controllo” (così l’ordinanza di sequestro dei gruppi a carbone emessa dal GIP presso il Tribunale di Savona) hanno continuato a denunciare i gravi problemi poi evidenziati in modo ancor più drammatico dalle inchieste giudiziarie”.

“Non si può pensare che la Regione intenda discutere i propri programmi per tentare di risolvere il problema soltanto con chi pare aver contribuito a provocarlo, rifiutando invece il confronto con chi ha cercato, da tempo, di denunciarlo, tra i primi l’Ordine dei Medici. E’ nostra convinzione che non si comprenda, o non si voglia comprendere, come anche il problema occupazionale, oltre che da scelte gestionali e dal mercato, discenda dalla sottovalutazione dei problemi sanitari ed ambientali che si sono stratificati nel tempo”.

“Siamo certi che la giunta non vorrà ricalcare l’atteggiamento ed il modus operandi della precedente, giacché diversamente se ne assumerà ogni conseguente responsabilità, innanzitutto di fronte ai cittadini”.

“Da parte nostra, in rappresentanza delle molte realtà di associazioni, comitati, gruppi politici e cittadini (con il sostegno del livello nazionale di Greenpeace, WWF, Legambiente ed ARCI), ci dichiariamo ancora una volta disponibili a un urgente incontro avente finalità costruttive e propositive. Riteniamo a buon diritto che le rappresentanze dei cittadini che da anni sono parte attiva per la tutela della salute anche con diffide ed azioni in sede giurisdizionale, debbano essere invitate ai “tavoli” e nelle sedi dove si discute del nostro futuro, in ossequio ai principi di trasparenza e partecipazione garantiti anche dalla normativa europea” conclude la Rete savonese contro il carbone.

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