Savona. “La discussione sulle Primarie non mi riguarda, io stasera non voglio parlare di metodo ma di merito. Voglio presentarmi ed affrontare i temi importanti per la città: quanto al metodo, ci sono altre persone ed altre sedi adatte a discuterne”. Queste le parole con cui Cristina Battaglia si è presentata nella su prima uscita “ufficiale” da quando il Pd provinciale ne ha lanciato la candidatura a sindaco di Savona. La genovese, indicata da Fulvio Briano come possibile nome su cui convergere per evitare le primarie, questa sera è venuta per la prima volta a Savona, nella sede del Pd di via Sormano, per conoscere gli iscritti del partito ed avere con loro un “primo approccio”, mettendo sul tavolo i grandi temi della Savona che verrà.
Battaglia si è presentata e ha raccontato la propria esperienza professionale negli ultimi anni, per poi iniziare a ragionare sulle sfide che attendono il futuro sindaco di Savona. La città della Torretta immaginata da Battaglia è “una Savona che si pone nuovamente al centro rispetto ad alcuni processi importanti come turismo e sviluppo economico, in un territorio più vasto di quello cittadino. Ed è una Savona che deve iniziare guardare lontano, una città che deve essere necessariamente europea e che deve collocarsi su dinamiche di innovazione tecnologica e di sviluppo, che sono alla portata per una città come questa”.
“Non mi aspettavo la chiamata del Pd provinciale – ha ammesso Battaglia – e sono consapevole dei temi più scottanti che dovrò affrontare. Ce ne sono alcuni su cui è bene andare in continuità perché certamente la giunta Berruti ha lavorato bene, ed altri invece su cui, più che di discontinuità, parlerei di innovazione, temi scottanti e da risolvere che vanno presidiati nei prossimi anni”. Il voto alla giunta Berruti, in ogni caso, è positivo: “La promuovo, su questo non ci sono dubbi. E’ ovvio che dopo un ciclo così lungo, di dieci anni, evidentemente va messo un punto su alcune cose e va data una spinta nuova, un approccio innovativo su alcuni aspetti; ma il voto è senz’altro positivo”.
In sala tanti esponenti politici di lungo corso come Massimo Zunino, Carlo Ruggeri o Lorena Rambaudi, e tanti assessori della giunta uscente come Luca Martino, Franco Lirosi, Elisa Di Padova, Isabella Sorgini, Paolo Apicella e lo stesso sindaco Federico Berruti. Assente, invece, il vicesindaco Livio Di Tullio, che non ha mai nascosto di ambire ad essere il prossimo sindaco di Savona e che non si è tirato indietro nemmeno dopo la discesa in campo di Battaglia. E mentre a Savona si raccolgono le firme per chiedere le primarie aperte (quasi 50 quelle raccolte), la candidata designata da Fulvio Briano tende la mano al rivale: “Sicuramente coesisteremo – garantisce quest’ultima – il Pd dovrà essere in grado comunque di costruire un progetto per la città e di fare in modo che le forze in gioco si alleino e non si scontrino. Questo, personalmente, è uno degli contributi che voglio portare nel dibattito”.
Battaglia si dice consapevole del fatto che la partita a Savona è quantomai aperta, ma centrodestra e Movimento 5 Stelle non la spaventano: “Il contributo che intendo portare è esclusivamente quello di un centrosinistra che vince, il mio obiettivo è esclusivamente quello. Tutto ciò che avviene nel frattempo deve essere su un progetto di città, e non certamente un approccio divisivo che non mi appartiene e su cui non intendo portare alcun contributo”. Resta da capire se la sua “discesa in campo” è definitiva, oppure se Battaglia rimarrà della partita solo in caso di effettiva candidatura a sindaco: “Non ho ancora valutato – taglia corto Battaglia – tendenzialmente cerco di fare un passo alla volta, e quello di stasera, la presentazione agli iscritti, per me è fondamentale. Valuteremo cosa deciderà l’assemblea cittadina nei prossimi giorni e poi sceglierò anche quale sarà il mio percorso anche sulla base di come posso essere più utile rispetto agli obiettivi della città”.