Riqualificazione

Retroporto di Varazze, Bozzano: “La città è ferma da troppo tempo su sterili polemiche”

L'amministrazione replica alle critiche della minoranza

Bozzano

Varazze. Ieri sera a Varazze si è svolto il Consiglio comunale in seduta straordinaria, il cui secondo punto all’ordine del giorno atteneva alla parziale modifica della convenzione relativa al progetto del retroporto più comunemente chiamato T1.

E’ stata proposta la modificazione dell’articolo 7 “Prestazione pecuniaria aggiuntiva” introducendo la garanzia data dai privati per la somma ulteriore di oneri di urbanizzazione convenzionale ammontante a 3 milioni di euro.

Le modalità di approvazione della pratica non sono state gradite dai gruppi di minoranza (“Varazze la tua città”, Movimento 5 Stelle e “AmoVarazze”), che sono usciti dall’aula per protesta.

La maggioranza spiega il proprio punto di vista. “Tale importo – afferma il sindaco Alessandro Bozzano – è stato suddiviso in 1.500,000 euro per la fase realizzativa 1, da corrispondersi in rate da 300.000 euro a 3 mesi dal rilascio del permesso a costruire; 400.000 euro a 9 mesi dal rilascio del permesso a costruire; 400.000 euro a 15 mesi dal rilascio del permesso a costruire; 400.000 euro a 21 mesi dal ritiro del permesso a costruire; stessa sorte per gli oneri aggiuntivi, sempre di 1.500.000 euro relativa alla fase realizzativa 2”.

“A fronte della dilazione di cui sopra – prosegue – il soggetto dovrà, diversamente da quanto previsto in passato, rilasciare al Comune, al ritiro del permesso a costruire dei relativi lotti, garanzia fidejussoria bancaria del tipo ‘revolving a prima chiamata ogni eccezione rimossa’ così anche relativamente al ritiro del permesso del successivo lotto 3, come peraltro già ben evidenziato dal sottoscritto con espresso emendamento effettuato quando in allora rappresentavo un gruppo di opposizione”.

“E’ stato altresì modificato l’articolo 15 attinente le garanzie per gli oneri ordinari (dovuti per legge) – dice il sindaco – inserendo la disposizione per cui il soggetto attuatore all’atto del ritiro del permesso a costruire dei lotti 1 e 2 dovrà rilasciare fidejussione bancaria e assicurativa di primaria compagnia relativa alle opere di urbanizzazione funzionali ai lotti unitamente a quelle relative al parcheggio del lotto 3 e per la sua piazza sovrastante. All’atto del ritiro del permesso a costruire di cui al lotto 3 fidejussione bancaria o assicurativa di importo pari alle rimanenti opere di urbanizzazione funzionali a detto lotto 3”.

L’importo delle garanzie sarà pari al costo complessivo delle opere di urbanizzazione che il soggetto attuatore si è obbligato a finanziare e che siano pubbliche o destinate a diventare pubbliche o soggette ad uso pubblico come previsto dalla convenzione.

“Detta modificazione convenzionale – continua il sindaco Bozzano – offre garanzie certe all’ente creando un equilibrio dovuto con i soggetti operanti nella Città per fare in modo che quella zona oggi disgraziatamente priva di utilizzo e di senso alcuno per la città, diventi finalmente un quartiere di completamento e di complessiva rivisitazione. Spiace, senza entrare nel merito delle strategie politiche poste in essere dalla minoranza, e nei fatti accomunate dallo stesso ed univoco obiettivo che, pur nel massimo rispetto del regolamento vigente e del procedimento amministrativo, posto in essere dalla maggioranza, le medesime minoranze si siano volontariamente sottratte al dibattito che, in qualche modo, consentiva di poter conoscerne l’opinione e di apprendere le responsabilità del voto dato nei confronti dell’intera città”.

“L’amministrazione nel rispetto assoluto di tutti i ruoli ha responsabilità chiare ed evidenti tanto più in questo periodo in cui occorre dimostrare all’intera città di avere capacità programmatorie e decisionali. La sottrazione volontaria dal dibattito – conclude il primo cittadino -, effettuata dalla minoranza, non fermerà certo la volontà dell’amministrazione comunale di decidere e finalmente fare muovere la città da troppo tempo ferma su sterili, strumentali ed inutili polemiche”.

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