Albenga. Solo di qualche giorno fa la denuncia del presidente dell’Upa (Unione Provinciale Albergatori) Angelo Berlangieri sul “turismo sommerso”, case e appartamenti affittati e che non risultano registrati per ‘scopi turistici’, ieri l’allarme lanciato anche da Federalberghi, ma il fenomeno sempre più dilagante di abusi e contraffazioni nel settore turistico e ricettivo investe direttamente anche le strutture extralberghiere, come i Bed and Breakfast camuffati da veri e propri alberghi, in barba alle norme previste dalla legge regionale.
Il caso emerge nella cittadina di Albenga, dove alcuni albergatori hanno denunciato una situazione ormai insostenibile e che crea una concorrenza sleale pagata a caro prezzo dalle strutture alberghiere ingaune.
“Svolgono praticamente un servizio di albergo con le agevolazioni per i B&B come esenzione Iva, riduzione delle sovraddizionali regionali e comunali, la riduzione dell’Irpef, la riduzione della tassa sui rifiuti o sul canone Rai, etc etc etc…” affermano.
Almeno cinque strutture extralberghiere sarebbero finite nel mirino degli albergatori ingauni, che hanno svolto accurati accertamenti per dimostrare la sistematica violazione delle disposizioni regionali: “Il numero di camere di certe strutture è palesemente superiore alle 3 stanze, ci sono casi di B&B con otto camere e ognuna con bagno, inoltre la loro attività supera in molti casi i 210 giorni all’anno previsti dalla normativa, senza contare la preparazione di cibi per il pranzo e la cena, con strutture che hanno pure il ristorante all’interno” aggiungono ancora gli albergatori di Albenga.
“D’altronde basta controllare le foto e le inserzioni sul web, anche tramite le più note agenzie o network turistici, per documentare la nostra denuncia. Noi parliamo della nostra realtà territoriale ma certamente il problema è a livello nazionale e serve una regolamentazione certa e applicata”.
“Non ce l’abbiamo certo con i B&B e strutture che completano e integrano l’offerta ricettiva e turistica: chiediamo solo il rispetto delle regole e che nel nostro settore. I comuni hanno il controllo sulle licenze ma i controlli e le verifiche sono di fatto assenti” concludono amaramente.