Savona. Fanno discutere le dichiarazioni del presidente di Assonautica Savona, Franco Zino, dopo il “ritorno a casa” del veliero scuola Leon Pancaldo avvenuto la vigilia di Natale, in seguito alle riparazioni rese necessarie da un incidente avvenuto lo scorso luglio. Se Zino infatti aveva parlato di un “nutrito numero di persone, soci e consiglieri di Assonautica” ad attendere il veliero, questa versione è smentita da Marta Peragallo, la quale spiega di parlare a nome di un gruppo di soci che, in aperta polemica con il presidente, si definiscono “non sani” (Zino infatti aveva sostenuto che al cantiere di Lavagna che aveva curato il restauro andava “l’apprezzamento di tutta la parte ‘sana’ di Assonautica”).
“Avere avvisato 650 soci, presumibilmente molti cittadini e tutti gli studenti dell’Istituto Nautico, faceva prevedere un arrivo in porto trionfale della Leon Pancaldo scortata da decine di imbarcazioni ed accolta in banchina da centinaia di persone tra soci, cittadini e soprattutto allievi del Nautico che attualmente sono in vacanza scolastica – scrive Peragallo – Il presidente Zino invece, salpato da Varazze dopo avere allestito un equipaggio con cerata da traversata, dopo avere evitato con attenzione gli scogli affioranti del ‘buco del prete’ e della Madonnetta, ha trovato ad accoglierlo 12 persone. Se si entra nello specifico appare chiaro che sono, escludendo un paio di non identificati, tutti addetti ai lavori: consiglieri, marinai, preside del Nautico, e un parente”.
“Il presidente nella sua dichiarazione a IVG offende in modo inequivocabile tutti i soci che non approvano la sua gestione dell’incidente di luglio – attacca il gruppo di ‘dissidenti’ – Tali soci vorrebbero che fosse fatta chiarezza sullo stesso ma il consiglio direttivo da lui presieduto ha approvato di non voler cercare le responsabilità”. Ad oggi, sostengono, rimane un mistero l’evento durante il quale è avvenuta la collisione sugli scogli a Sestri Levante. “Chi erano le persone imbarcate? – chiedono – A quale titolo erano sulla nave scuola? Come emerge da qualche verbale c’è il dubbio che si tratti di charter a titolo oneroso”.
“Quella che il presidente Zino definisce la parte ‘non sana’ di Assonautica è quella larga maggioranza di assemblea che gli ha bocciato il bilancio – polemizza ancora la portavoce Peragallo – La parte ‘non sana’ sono quei consiglieri che, per coerenza ed onestà, non condividendo più il suo operato si sono dimessi pubblicamente. La parte ‘non sana’ sono quei soci che hanno chiesto la convocazione di un’assemblea straordinaria per chiarimenti sulla Leon Pancaldo con raccolta di firme come previsto dallo Statuto. Sono circa 80 firmatari ancora in attesa dopo diversi mesi dalla richiesta. Questa parte ‘non sana’ rimane allibita dall’immagine piena di trionfalismi che traspare dalle parole del presidente Zino. L’arrivo in pompa magna sotto alla Torretta non si può considerare una risposta alle polemiche dei soci: tale risposta la parte da lui definita ‘non sana’ la attende ancora ma questa sua esternazione fa presumere che non abbia alcuna intenzione di darla. Avere chiuso la pagina Facebook di Assonautica Savona è un segnale chiaro”.
“Non si vede nulla di eroico nell’avere fatto effettuare la riparazione – continuano – nell’avere pagato il cantiere e nell’investirsi della qualifica di perito elargendo giudizi sul lavoro svolto dal cantiere. Questo è l’ennesimo atto antidemocratico che i soci ‘non sani’ subiscono ma non intendono arrendersi, non vogliono farsene una ragione. Molti di loro sono soci da oltre 30 anni e non si riconoscono più in questa Assonautica. Rispecchia l’attuale situazione il fatto che, tra dimissioni ed astensioni, l’ultimo consiglio direttivo non ha avuto i numeri necessari per poter deliberare”.
In conclusione, il gruppo allega una foto del momento del rientro a Savona della Leon Pancaldo, “in modo che il Presidente possa prendere visione dell’entusiasmo con cui Savona, l’Assonautica e l’Istituto Nautico l’attendevano”.