Savona. Si dovrebbe chiudere con risultati ben superiori a quelli del 2014 il bilancio dell’attività del porto di Savona di quest’anno. I dati sono stati presentati questa mattina, a seguito dell’ultima riunione del 2015 del comitato portuale presieduto da Gian Luigi Miazza.
“Il comitato portuale di fine anno – ha spiegato il presidente dell’autorità portuale – tesaurizza quelli che normalmente sono i temi che vengono affrontati in questa stagione, come ad esempio i rinnovi delle concessioni di ordine routinario che sono presenti nel nostro porto. Quest’oggi abbiamo portato in discussione anche il bilancio di sostenibilità, che come autorità portuale presentiamo per la settima volta”.
“Ne vado particolarmente fiero – ha aggiunto Miazza – perché evidenzia tutti i temi sociali, strategici, ambientali, operativi, numerici del porto di Savona. E’ un documento che credo sarà molto apprezzato dai non addetti ai lavori e che in poche pagine sintetizza, con tante foto, l’importante sforzo che stiamo facendo e soprattutto dove stiamo andando come strategicità”.
E proprio a questo riguardo, il 2015 potrebbe essere un anno da record: “Considerando i numeri dell’anno scorso – ha precisato il presidente dell’autorità portuale – prevediamo un fine anno dai risultati lusinghieri, con un aumento del tonnellaggio previsto (il consuntivo arriverà nei primi mesi del 2016) che è superiore di quasi un milione unità rispetto a quello dell’anno scorso. In un momento come questo, in cui abbiamo tanti interventi e progetti e c’è la necessità di lavorare con grande impegno, credo che sia un bel biglietto da visita in vista del 2016, anno in cui continueremo nell’opera di consuntivazione dei nostri investimenti”.
E nel dettaglio del rinnovo di autorizzazioni e concessioni previsti l’ultima riunione 2015 del Comitato Portuale di Savona, due le novità: la presa d’atto della definitiva uscita di scena dal panorama portuale della società Terminal Rinfuse Italia Spa, che ha rinunciato alla concessione demaniale (pontile TRI di Vado Ligure), avviando i lavori di demolizione dello storico impianto di sbarco e l’estensione per ulteriori 5 anni della durata della concessione della società BUT Scrl, che utilizza nel bacino di Savona il capannone T3 per i propri traffici di prodotti per l’agricoltura, pellet, coloniali e metalli non ferrosi. L’allungamento della concessione è in relazione alla necessità di ammortizzare i rilevanti interventi di manutenzione a cui ha dovuto sottoporre la grande struttura di 20 mila metri quadrati, che risente del peso degli anni (risale agli inizi del ‘900 e faceva parte della vecchia Ilva). Ad oggi BUT ha effettuato investimenti per circa 2,8 milioni ed ha in programma lavori per altri 1,3 milioni, necessari per completare gli adeguamenti per poter aumentare le tipologie di merci che possono esservi depositate.
Il Comitato Portuale ha stabilito che per il 2016 non potranno essere rilasciate più di 20 autorizzazioni ex art. 16 della legge 84/94 (necessarie per svolgere operazioni e servizi portuali). In particolare saranno autorizzate 11 imprese titolari di concessioni ex art. 18 della legge 84/9 e autorizzate a svolgere operazioni portuali, 3 imprese autorizzate a svolgere operazioni portuali ex art. 16, e 6 imprese autorizzate allo svolgimento dei servizi portuali.
Oltre a rinnovare per il 2016 sette di queste autorizzazioni (Campostano Group, Consorzio Savona Crociere, Grendi Trasporti Marittimi, Cooperativa Augusto Bazzino, Consorzio Savonese Autotrasporti, Fratelli Piana, Vernazza Autogrù), il Comitato ha espresso parere favorevole al rilascio di due nuove autorizzazioni, accogliendo le istanze dell’impresa Cargo Handling Vado (CHV Srl) e dell’impresa Nova Società Cooperativa.
Tra le numerose concessioni rinnovate per il 2016, figurano quella riguardante il mantenimento del capannone di Eurocraft Cantieri Navali, insediato a Vado Ligure in adiacenza con le aree interessate dai lavori di costruzione della piattaforma multipurpose, e quella di Italiana Coke a Savona Miramare, sui vecchi impianti delle Funivie, un’area – è stato ribadito dal Comitato Portuale – che dovrà essere quanto prima trasformata in cantiere per la demolizione e la rimozione degli impianti.