Regione. I Consiglieri del M5S, del Pd e di Rete a Sinistra hanno lasciato l’aula del consiglio regionale per protesta contro la decisione del presidente del Francesco Bruzzone di contingentare ad 8 ore il tempo di discussione sul Piano Casa. “Utilizzano una norma regolamentare che prevede di contingentare i tempi preventivamente mentre loro lo hanno fatto solo dopo l’ostruzionismo e questo utilizzo del consiglio regionale approderà in Prefettura” annuncia la capogruppo del Pd Raffaella Paita.
“E’ un allarme che lanciamo a tutti i cittadini perché in quest’aula viene violata la democrazia” ha commentato la capogruppo del M5S Alice Salvatore. I consiglieri di opposizione hanno anche annunciato che rientreranno in aula al termine delle votazioni sul Piano Casa per votare e discutere gli altri provvedimenti, fra cui il Durc e le disposizioni sul tpl. Al termine della seduta di oggi il presidente Giovanni Toti dovrebbe anche procedere all’illustrazione del Bilancio.
I consiglieri del M5S hanno proseguito la protesta dagli spalti del consiglio esponendo le bandiere del movimento in direzione dell’aula: “Quello che temevamo è accaduto. La presidenza del Consiglio regionale ha posto la tagliola all’opposizione, contingentando i tempi per la discussione degli emendamenti al famigerato Piano Casa della maggioranza. Negando, di fatto, al MoVimento 5 Stelle di discutere il ddl nel merito, articolo per articolo, com’è diritto e dovere di un forza di opposizione. Siamo di fronte a una grave violazione della democrazia, da parte di una Giunta autoritaria e illiberale. Con questo contingentamento dei tempi è chiaro che si vuole silenziare il MoVimento 5 Stelle, che ha portato in aula ben 140 dei 180 emendamenti totali al Piano Casa”.
“In questo modo la maggioranza rifiuta di tenere in considerazione le idee e le opinioni proposte diverse dalle loro e se lo votino da solo questo piano casa. Al primo appuntamento importante, Toti e i suoi hanno dimostrato una totale incapacità di gestire il dibattito politico. Non hanno accettato un solo emendamento, tanto in commissione quanto in aula, confermando di non avere il minimo rispetto per la politica dei cittadini” concludono i 5 Stelle.
“Ce ne siamo andati – aggiunge la capogruppo del Pd Raffaella Paita – per la forzatura del presidente Bruzzone sul regolamento, che decide di contingentare i tempi, violando le regole e che, come ha detto anche in aula il consigliere della Lista Toti Lilli Lauro, ha portato avanti una gestione politica del Consiglio. Oggi portiamo una segnalazione alla Prefettura. Toti, dopo solo sette mesi e mezzo, è già costretto a barricarsi in aula con la sua maggioranza in un clima da crisi dell’impero”.
“Questa decisione costituisce un vero e proprio vulnus nella tenuta democratica del consiglio regionale e fa il paio – lo ricordiamo – con quanto avvenuto con la nostra proposta di legge ‘Opportunità Scuola’, quando la maggioranza rifiutò la discussione, quindi il voto, del provvedimento” il commento di Gianni Pastorino di Rete a Sinistra.
Senza l’opposizione in aula il piano Casa è stato votato così in meno di un’ora all’unanimità dei presenti, cioè i soli consiglieri di maggioranza. Per il capogruppo di Forza Italia Angelo Vaccarezza “il piano Casa in quanto provvedimento di Governo poteva essere contingentato e anche in misura molto maggiore di quanto è avvenuto, visto che tra la scorsa seduta ed oggi sono state assegnate alla discussione complessivamente 18 ore. Non capisco la scelta del muro contro muro fatta dall’opposizione”.