La bocciatura

Piano Casa, Cgil liguria critica: “Basta pubblicità: pensiamo ai bisogni del territorio”

cgil genova

Genova. La Cgil Ligure boccia il Piano Casa. “Da tempo abbiamo fatto diverse osservazioni sul Piano varato ieri dal Consiglio Regionale dandone un giudizio negativo in quanto la legge contiene la possibilità di costruire in un territorio già fragile e iper sfruttato” spiegano dalla segreteria ligure del sindacato.

“Questa legge non produrrà sicuramente né buona occupazione né garanzie per l’ambiente contro il dissesto idrogeologico. L’aspetto che si vuole sottolineare, a legge approvata con numerose forzature e eclatanti dichiarazioni, è che la popolazione ligure ha bisogno di un Piano casa che affronti il problema dell’abitare e del vivere sul territorio ligure” proseguono dalla Cgil.

“Nelle osservazioni precedenti all’approvazione, avevamo indicato alcuni filoni sui quali occorre un seria programmazione regionale in accordo con i comuni: in primis la realizzazione di un piano di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare ligure, a partire da quello pubblico per spingere il tessuto produttivo a investire nella qualità dei processi innovativi. Ma anche – aggiungono i sindacati – la definizione delle svariate forme di finanziamento che arrivano nelle casse regionali destinate alla riqualificazione del territorio al fine di assicurare trasparenza e controlli che attualmente non esistono e che disperdono le risorse in mille rivoli clientelari”.

“Inoltre l’indicazione di una priorità degli interventi da effettuare con un processo di partecipazione che parta dalla rilevazione dei bisogni dei territori attraverso i comuni e l’analisi dei fabbisogni alla luce del forte calo demografico e alle mutate esigenze della popolazione (anziani, giovani, studenti fuori sede, famiglie mononucleari). Infine una piccola annotazione: recentemente l’Istat ha descritto quali sono i costi dell’abitare (affitti, mutuo, utenze) per le famiglie che sono passati dal 31 per cento del 1994 al 44 per cento della spesa non alimentare nel 2014. Il reddito disponibile, al netto dei consumi obbligati, risulta ai minimi storici. Questa è un aspetto generale che riguarda la maggioranza della popolazione. Di questo la Regione, con tutti i suoi Assessorati dall’ambiente all’urbanistica ai trasporti, si dovrebbe occupare, avviando un confronto con tutte le parti sociali per costruire un Piano per la crescita orientato a innovare il modello di sviluppo che tenga conto della possibilità di vivere dignitosamente su questo territorio e non di ‘rincorrere’ leggi già pesantemente penalizzanti per farne una bandiera” concludono dalla segreteria di Cgil Liguria.

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