Cairo M. “Nonostante le numerose battaglie condotte finora da cittadini, amministratori e personale sanitario, la struttura ospedaliera di Cairo Montenotte continua ad essere soggetta a tagli e depotenziamenti. E’ stata ipotizzata recentemente la chiusura del punto di primo intervento nelle ore notturne”. Anche i circoli Pd della Val Bormida si esprimono per la salvaguardia dell’ospedale, pronti a difendere la salute dei concittadini senza “steccati politici”.
“In campagna elettorale per le Regionali 2015 dello scorso maggio, il candidato valbormidese del Pd, Mauro Righello, aveva enunciato nel suo programma l’inderogabile necessità di inserire l’ospedale di Cairo Montenotte tra le strutture di aree particolarmente disagiate. Tali presidi, secondo il decreto del Ministero della Salute, sono previsti quando gli utenti distano più di novanta minuti dai centri hub di riferimento o sessanta minuti da un Pronto Soccorso – nel nostro caso Savona o Pietra Ligure – superando i tempi previsti per un servizio di emergenza efficace. E’ stato già più volte rimarcato come, specie nei mesi invernali, sia difficile raggiungere in tempi brevi l’ospedale di Savona, senza contare il grande sforzo, talvolta insufficiente per mancanza di mezzi o di personale, delle Pubbliche assistenze e del 118” sottolineano dai circoli Pd valbormidesi.
“Cosa occorre affinché Cairo sia inserito tra le zone di area disagiata? L’ospedale deve garantire: un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri; una chirurgia elettiva ridotta che effettui interventi in Day surgery; un Pronto soccorso presidiato da un organico medico dedicato all’emergenza-urgenza che sia attivo 24 ore su 24, integrato alla struttura complessa del Dea di riferimento, con la possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine; un’emoteca e una pista di elisoccorso”.
“Viste le condizioni, a Cairo non solo non sarebbe accettabile che il punto di primo intervento chiudesse nelle ore notturne, ma nemmeno che il declassamento già effettuato restasse permanente, visto che il potenziamento a Pronto soccorso garantirebbe l’inserimento in “area disagiata” (peraltro, solo la Val Bormida in tutta la Liguria ne avrebbe le caratteristiche)”.
“Inoltre, come rimarcato dai medici, non ha alcun senso che pazienti valbormidesi si rechino in nosocomi rivieraschi per gli accertamenti che potrebbero effettuare al San Giuseppe di Cairo. Un ennesimo esempio di come la sanità savonese e ligure debba essere posta in primo piano con nuovi accorgimenti, ad esempio sarebbe auspicabile una modifica del rapporto tra l’Azienda sanitaria ligure del Savonese (Asl 2) e le Pubbliche assistenze e il 118, che sono obbligati, ad oggi, a trasportare tutti i pazienti, di qualunque “codice” di gravità, a Savona. Da non dimenticare, infine, l’ottimo lavoro svolto dalla Chirurgia, anche grazie all’importante investimento degli anni scorsi che ha portato a Cairo due nuove sale operatorie” concludono i circoli Pd valbormidesi.