Un aiuto

Loano, una serata di beneficenza a sostegno delle attività di padre Ibrahim Alsabagh

Organizzata dall'associazione culturale "Cara Beltà" per aiutare il parroco di Aleppo in Siria, che opera a pochi chilometri dal fronte di guerra

Loano. “Siria. Sperando contro ogni speranza” è il titolo della serata benefica che si terrà martedì 15 dicembre alle 21 presso l’hotel Garden Lido di Loano. L’evento è stato organizzato dall’associazione culturale “Cara Beltà” di Varigotti ha e ha l’obiettivo di sostenere il lavoro di padre Ibrahim Alsabagh, 44enne francescano parroco di Aleppo in Siria.

“La sua parrocchia è molto particolare – spiega il presidente dell’associazione Paolo Desalvo – Si trova a due chilometri di distanza dalla linea di fronte di guerra con l’Isis, quindi tutti i giorni padre Ibrahim svolge un’attività di aiuto alla gente della Siria convivendo con il terrore della morte e la violenza della guerra. La cosa che impressione della sua opera è data dal fatto che lui tutti i giorni aiuta i bambini, i poveri, le famiglie bisognose e la sua gente senza aver lasciato la Siria. Quindi combattendo laggiù la sua battaglia contro la violenza del conflitto e dando speranza a tutta le gente che incontra”.

“In questi giorni – prosegue Desalvo – abbiamo l’impressione che il nulla avanzi inesorabilmente e che il deserto cresca. Tuttavia, padre Ibrahim e tanti altri sono testimoni della possibilità di fermare l’avanzata del nulla e che ‘lo sguardo che vede crescere il deserto non appartiene al deserto ma sta dall’altra parte del deserto’, come diceva Emanuele Severino. Noi oggi abbiamo bisogno di testimonianze come questa. Perché sembra quasi che oggi l’unica vera emergenza sia la sicurezza. Con la serata di martedì vogliamo affermare che senza la speranza di uomini come padre Ibrahim non c’è alcun futuro per nessuno”.

La serata di martedì vedrà la partecipazione del trio jazz Ziegfeld. In seguito verranno letti alcuni brani con i quali padre Ibrahim racconta la sua vita e la sua esperienza e si raccoglieranno fondi per sostenere il suo lavoro in Siria.

“Uomini come padre Ibrahim – chiosa Paolo Desalvo – testimonino che è possibile nel nostro piccolo quotidiano, facendo quello che facciamo, fermare l’avanzata del nulla. Questo per noi è molto importante”.