"fish-friendly"

L’Enpa Savona propone un cenone senza pesce: ecco il menu

L'associazione animalista attacca le istituzioni: "Non difendono il mare. Il 90% delle specie del Mediterraneo è in diminuzione, il 50% rischia l'estinzione"

cibo vegan
Foto d'archivio

Savona. Un cenone di fine anno “fish-friendly”. E’ la proposta della Protezione Animali Savonese che invita, in occasione dei festeggiamenti dell’ultimo dell’anno, a portare in tavola un menu che rispetti il mare e le sue creature.

“Il pesce catturato in un anno nei nostri mari, pur con l’impiego di sofisticate tecnologie e contributi dello Stato, basterebbe per meno di quattro mesi ai consumatori italiani ed il 90% delle specie del Mediterraneo sono in costante diminuzione, mentre il 50% rischia l’estinzione” spiegano dall’associazione animalista che lanciano quindi un invito provocatorio “a chi vuole davvero rispettare l’ambiente”.

“Proponiamo quindi il menu offerto in questi giorni dal capostipite dei ristoranti vegani della provincia, i VeganiErranti di Tosse” spiegano dall’Enpa.

Ed ecco quindi il cenone di Capodanno che rispetta gli animali: aperitivo con tomino di tofu alle erbe aromatiche, olive taggiasche, rubatà al sesamo; antipasto con cestini di radici in salsa cocktail, cardi in bagna caòda; primo: testaroli integrali al sugo di noci, riso integrale saltato alla thai; secondo: cima alla genovese (di seitan) con zucca al forno, ‘mo-pure-noi’ in crosta con lenticchie benaugurali; dolci: coppa ai marroni e chantilly, panettone genovese sbrisolone, datteri ripieni; bevande: thé bancha, sangria, caffè, vin brulé, spumante.

“La nostra è una sfida gustosa e leggera, in controtendenza rispetto ad enti pubblici, media, associazioni slow food e culturali, che assurdamente promuovono il consumo di pesce ignorando la situazione drammatica dei mari italiani; le Regioni finanziano ittiturismo e pescaturismo e lo Stato sostiene economicamente gli armatori purché possano continuare a pescare” dicono dall’Enpa.

“Il prezioso tonno rosso mediterraneo si sta appena riprendendo e già l’organismo internazionale che dovrebbe tutelarlo ne ha subito aumentato le quote di cattura. Peggio ancora le TV nazionali e locali, che descrivono menu a base di pesce con inumane sevizie di poveri animali marini, le cui sensibilità e socialità vengono ogni giorno accertate dalla scienza: pescispada infilzati in Sicilia, capitoni in fuga per le vie di Napoli, astici e aragoste incerottati nelle pescherie liguri in attesa di essere bolliti vivi, intelligentissimi polpi ‘arricciati’ a colpi di bastone in Puglia e sushi a volontà ovunque, imitando le usanze giapponesi. Se amate il mare, per favore, a San Silvestro e Capodanno non mangiate i suoi animali” concludono dall’associazione animalista.