Cairo Montenotte.Ventiquattrore per delineare il futuro dell’Italiana Coke di Bragno con i lavoratori in fibrillazione per sapere che cosa li attende nel 2016.
Per domani, infatti, è in programma (salvo imprevisti dell’ultima ora ndr) il vertice tra azienda e sindacati.
Sarà un momento per confrontarsi e quindi quindi discutere sulla procedura di concordato preventivo. Il tavolo programmato per domani si allargherà anche alla questione del riesame dell’Aia dopo le notizie giunte dalla prima riunione della Conferenza dei Servizi.
Così commenta Giovanni Ligorio, presidente del Circolo Legambiente di Cairo e Valbormida: “Improvvisamente tutti si scoprono ambientalisti! Peccato che in molti si dimentichino che la prescrizione di monitoraggio ai camini, che ora Arpal e Regione richiedono, non è altro che la riproposizione della richiesta che le associazioni Legambiente, ARE, WWF e “Progetto Vita e Ambiente”, hanno da sempre posto come discriminante per la concessione dell’Aia. Con la differenza che, pur pretendendo quello che ora pare evidente anche a Regione, Arpal e Comune di Cairo, le associazioni siano state condannate dal Tar, che ha bocciato il nostro ricorso, al pagamento di 12500 euro di spese a favore di Arpal, Provincia di Savona e Italiana Coke (solo Arpal rinunciò alla riscossione del terzo spettante). Il tutto per aver affermato quello che ora appare ovvio, ovvero che se l’Italiana Coke rispetta le leggi, deve dimostrarlo sottostando ai controlli dei fumi ai camini”.