Savona. “Per il fisco delle imprese dicembre è ancora una volta il mese più brutto. Ormai da moltissimi anni tra acconti delle imposte sui redditi, acconti Iva, Tasi e Imu sugli immobili strumentali, ritenute e contributi propri e dei dipendenti, viene fuori un salasso che, in molti casi, lascia stremate le imprese”.
Lo dichiara Paola Freccero, presidente provinciale Cna di Savona, che aggiunge: “Nelle casse dello Stato in trenta giorni vengono versati ben 61 miliardi, praticamente due miliardi al giorno. Si tratta di una media di 12 mila e 240 euro che pesano su ogni impresa e su ogni professionista. La difficoltà di far fronte a questa concentrazione di versamenti spesso genera ritardi che innescano pure inevitabili sanzioni. A tutto ciò si aggiunge il problema del credito verso le PMI e i piccoli artigiani con il fenomeno del credit crunch che vede una forte riduzione dei finanziamenti necessari per affrontare le scadenze di fine anno”.
Per la presidente della sezione savonese della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa occorre “seriamente e velocemente mettere un freno a questa valanga, che genera ogni fine anno gravi tensioni finanziarie e danni economici rilevanti alle imprese e ai professionisti”.
Le soluzioni ci sarebbero anche: “Per la Cna – prosegue – è necessario rendere totalmente deducibile l’Imu sugli immobili strumentali. Oggi i capannoni, i laboratori, i negozi, indispensabili agli imprenditori per le loro attività, spesso sono tassati come fossero appartamenti di lusso, ed è deducibile appena il 20 per cento di quanto viene pagato. Per poter dedurre anche l’ulteriore 80 per cento dell’Imu sulle imprese, secondo stime ministeriali, sarebbero necessari 630 milioni. Uno studio curato dal Centro Studi e dal Dipartimento Politiche Fiscali della Cna spiega che, se l’anno prossimo fosse consentita la deducibilità totale dell’Imu sugli immobili strumentali, il total tax rate sulle piccole imprese passerebbe in un sol colpo dal 62 per cento al 58,2 per cento”.
“Per Savona, che si trova al 54° posto nella classifica fra le 113 provincie italiane come livello di tassazione con una pressione fiscale che si attesta al 61.7 per cento significherebbe poter scendere al 57,9 per cento come somma totale delle imposte e contributi pagati dalle imprese sul reddito prodotto (total tax rate)”.