Borghetto Santo Spirito. Prima erano i Comuni, ora sono i comitati, cioè i semplici cittadini. La crisi economica che ormai da qualche anno sta imperversando nel nostro paese ha messo in ginocchio un enorme numero di persone. In tantissimi si sono ritrovati senza lavoro e quindi senza la possibilità di sostenere le spese di ogni giorno, dal pagamento dell’affitto all’acquisto dei generi alimentari di prima necessità.
In questo panorama desolante, in molti si sono rivolti agli enti e alle associazioni benefiche per chiedere un aiuto ed un sostegno per poter sbarcare il lunario. Nella maggior parte dei casi, però, ad essere in prima linea sono i servizi sociali, i sindaci e gli assessori di quasi tutti i Comuni italiani, che ogni giorno ricevono numerosissime richieste di aiuto.
Non sempre però, gli enti pubblici sono in grado di sostenere questo impegno: la mancanza di fondi, l’impossibilità di soddisfare tutte le richieste, le normative stringenti impongono interventi mirati e cadenzati che non sempre riescono a rimediare alle situazioni più disperate. Ecco che allora entrano in gioco le associazioni cittadine e i comitati civici, cui tantissimi si rivolgono nella speranza di vedere accolte le loro richieste.
E’ il caso del comitato civico “Tuteliamo Borghetto”, che negli ultimi mesi ha visto crescere a dismisura le richieste di intervento e sostegno. Così come accade per i loro “colleghi”, però, i membri del comitato borghettino non possono sostituirsi ai Comuni: “I gruppi come il nostro – spiegano i membri del direttivo – non dispongono di risorse proprie, quindi non possono materialmente elargire denaro a chi si rivolge a noi perché in difficoltà. Nelle ultime settimane abbiamo ricevuto diverse richieste di aiuto alle quali però non siamo ancora stati in grado di rispondere”.

“La prima – proseguono – è di una donna di 57 anni cardiopatica, senza lavoro (e quindi in gravissime difficoltà economiche) e sotto sfratto. Ai primi di novembre si è rivolta al sindaco e al vice sindaco, ma questi non sono stati in grado di offrirle l’aiuto che sperava. E così si è rivolta a noi. Qualche giorno dopo un altro nostro concittadino, un uomo di 51 anni rimasto senza lavoro che presto non sarà più in grado di pagare l’affitto di casa, ha seguito lo stesso iter: prima è andato in municipio, ha chiesto aiuto, non ne ha ottenuto e così ci ha scritto”.
Il comitato, però, ha margini di manovra molto stretti: “Come detto, non abbiamo fondi da poter destinare al sostegno dei borghettini in difficoltà. Tutto quello che possiamo fare è organizzare iniziative volte a raccogliere fondi o generi di prima necessità che possano servire a ridurre i problemi di queste persone”.
Alcuni di questi sono già in fase di elaborazione: “Stiamo valutando la possibilità di promuovere ‘collette alimentari’ presso i supermercati della nostra città, raccolte di abiti o vendite di beneficenza di piante o magari di piccoli oggetti di artigianato per raccogliere un po’ di soldi da destinare a chi è meno fortunato di noi”.

Un altro progetto è molto più ampio: “Il proprietario di un appezzamento di terreno inutilizzato si è detto disponibile ad affittarlo a prezzo agevolato a chiunque ne abbia bisogno. L’idea è quella di ricavare un piccolo orto, in modo che chi si trova in difficoltà possa almeno coltivare qualche ortaggio e ridurre le spese per l’acquisto dei generi alimentari”.
Ma si tratta di interventi-tampone: “Purtroppo in tanti casi i Comuni non sono più in grado di intervenire in modo incisivo come magari avveniva in passato. Ora i cittadini si trovano costretti a chiedere aiuto alle persone ‘normali’, che magari non se la passano altrettanto bene. Il compito dei comitati come il nostro è tutt’altro, ma cerchiamo di fare del nostro meglio”.
Anche per questo, i membri di “Tuteliamo Borghetto” lanciano l’appello: “Chiunque abbia la possibilità di offrire un posto di lavoro a questi due nostri concittadini in difficoltà ci contatti. Speriamo che laddove non possa arrivare il pubblico, possa arrivare la bontà delle persone ‘normali’”.