Savona. Il “sommerso” vale circa quattro volte rispetto ai dati reali: tradotto, quattro turisti su cinque nel savonese soggiornano in strutture “abusive”, ovvero non registrate e comunicate ‘per fini turistici’ (a Comune e Regione). Nel mirino degli albergatori savonesi, nel giorno della presentazione dei dati 2015, finisce la miriade di appartamenti e locali affitti ai turisti, molti grazie alle numerose inserzioni su internet e alle segnalazioni che arrivano dai social network. Insomma, case e strutture ammobiliate che vengono affittate, specie in estate, ai turisti e a chi vuole soggiornare nel savonese e che alimenta la maggior parte del flusso turistico reale in provincia.
“Certamente il sommerso pesa e sicuramente incide sempre di più sulla nostra realtà turistica” dice il presidente degli albergatori savonesi Angelo Berlangieri. “Strutture alberghiere ed extralberghiere che pagano le tasse e lavorano su qualità e servizi devono fronteggiare questo fenomeno”.
“I dati sulle presenze sono falsati, quindi, e non rappresentano la reale portata dei flussi turistici in riviera e nel savonese: la maggior parte dei turisti alloggia in strutture sommerse” aggiunge.
La stima del “sommerso” è stata fatta da una indagine a cura dell’Osservatorio Turistico Regionale, che tramite l’analisi di alcuni parametri (consumi elettrici, gas, rifiuti e altri indicatori) ha stilato questa tendenza: “Un dato orientativo che ha comunque evidenziato il fenomeno, mettendo a confronto i turisti che alloggiano in strutture registrate e quelli che soggiornano da altre parti” conclude Berlangieri.

