Savona. Un piccolo terremoto si è abbattuto questa mattina sul mondo forense savonese che è stato scosso dalla notizia dell’arresto dell’avvocato Flavio Opizzo per truffa aggravata.
Opizzo, cinquantenne, da ormai oltre un anno non frequentava più quotidianamente il palazzo di giustizia: clienti e colleghi non riuscivano a rintracciarlo (tanto che qualcuno all’inizio aveva parlato di una sua “scomparsa”) e le voci intorno a problemi legati ad alcuni debiti si facevano sempre più insistenti nei corridoi del tribunale.
Di recente poi era emerso che, effettivamente, al sesto piano di palazzo di giustizia c’era un procedimento a suo carico che ruotava intorno a questioni di soldi, ma da questa mattina, quando sono scattate le manette, la situazione per il legale – che al momento risulta cancellato dall’albo degli avvocati di Savona per motivi amministrativi e non disciplinari (non è stato più possibile reperirlo al suo domicilio) – è precipitata ulteriormente.
Secondo le indiscrezioni trapelate, l’arresto ha preso le mosse dalla denuncia di una coppia di clienti dell’avvocato che, qualche giorno prima di Natale, si sono rivolti alla Procura spiegando di aver consegnato ad Opizzo diverse somme di denaro per coprire presunte spese legali, ma senza poi aver avuto riscontri sull’andamento della loro causa. I due, nell’arco di diverso tempo, avrebbero versato al legale circa 40 mila euro (per presunti ricorsi, pignoramenti e spese di cancelleria) e quando l’altro giorno Opizzo li ha contattati per chiedere il versamento di altri 250 euro (“per ritirare un documento per il vostro risarcimento” avrebbe spiegato) si sono insospettiti e hanno deciso di rivolgersi alla Procura.
Il sostituto procuratore Chiara Venturi ha raccolto la denuncia delle presunte vittime dell’avvocato e ha deciso di vedere chiaro nella vicenda: le banconote dei clienti sono state fotocopiate dagli inquirenti perché fossero “tracciabili” ed è stato organizzato un appuntamento con il legale per la consegna dei soldi. Un incontro che è stato monitorato dagli uomini dell’aliquota dei carabinieri della polizia giudiziaria. L’avvocato Opizzo ha ritirato i soldi dai clienti e si è allontanato, ma senza fornire alcun riscontro sul fantomatico documento da ritirare.
Questa mattina l’epilogo: la polizia giudiziaria ha fermato Opizzo poco distante dalla stazione di Mongrifone e lo ha arrestato in flagranza di reato per l’accusa di truffa aggravata in riferimento all’episodio dei 250 euro. Il professionista, che al momento è detenuto nella camera di sicurezza della caserma dei carabinieri di via Mentana, domani sarà processato per direttissima.