Regione. Stand by da parte della Regione Liguria in attesa di valutare da un punto di vista tecnico-normativo le motivazioni dello stop del Governo, preoccupazione da parte della Provincia savonese e dei comuni interessati già impegnati nell’attuare la nuova legge regionale. Dopo la bocciatura del terzo Ato nel savonese, giudicato in contrasto con la normativa nazionale, è caos sul futuro della gestione del servizio idrico integrato: i tempi ormai stringono e ora la Regione dovrà decidere se ricorrere al Tar e andare vanti con l’applicazione della legge oppure fare dietrofront e direi addio, quindi, al nuovo sub-ambito per il ponente savonese.
“Siamo pronti all’impugnativa ma prima è giusto valutare con attenzione le motivazioni espresse dal Governo e capire i margini di manovra. E’ chiaro che nel caso di una decisione di modifica della legge si dovrà tornare indietro rapidamente” afferma l’assessore regionale Giacomo Giampedrone.
“Gli uffici sono al lavoro per un giudizio preciso che permetta alla giunta regionale di indicare la linea. O il ricorso oppure le modifiche e tutte le raccomandazioni del caso con il ritorno della legge in commissione e poi in Consiglio” spiega.
“Quella del terzo Ato è stata una volontà espressa dai territori del savonese e che ha trovato una approvazione all’unanimità in Consiglio regionale”.
Preoccupazione è stata espressa dal presidente della Provincia Monica Giuliano, con Palazzo Nervi che aveva condiviso il percorso approvato poi in Regione dopo una discussione e votazione al vaglio dell’Assemblea dei sindaci e del Consiglio provinciale: “Certamente non ci voleva, specie ora che si stava lavorando per il nuovo assetto del ciclo dell’acqua e del servizio idrico integrato. Ora tutto è incerto proprio quando entro l’anno si poteva rendere operativa la legge: a questo punto attendiamo quale sarà la decisione della Regione rispetto allo stop del Governo, una decisione che dovrà arrivare in fretta” conclude.