Regione. Più risorse e finanziamenti più snelli per le scuole paritarie. Sono queste le richieste avanzate dal consigliere Claudio Muzio e dal presidente del gruppo consiliare di Forza Italia in Regione Angelo Vaccarezza.
I due esponenti forzisti hanno presentato in consiglio una mozione affinché il presidente Giovanni Toti e la sua giunta agiscano nei confronti dello Stato per conseguire il raggiungimento di una piena applicazione della Legge 62/2000, anche e soprattutto sul piano economico per una vera “parità scolastica”, incrementando le risorse statali destinate alle scuole paritarie e promuovendo lo snellimento delle procedure per assicurare alle scuole stesse la certezza e la tempestività dei finanziamenti, e per consentire anche alle scuole paritarie l’accesso ai benefici ed alle opportunità previste dalla legge 107/15.
Nella mozione si chiede, inoltre, di mettere in atto politiche economiche di sostegno che permettano di iniziare a rifinanziare la legge regionale 15/2006 in modo adeguato e funzionale affinché la libertà di scelta educativa possa essere esercitata da ogni famiglia, con particolare attenzione a quelle meno abbienti; di promuovere e sostenere la collaborazione attiva tra le scuole paritarie e gli Enti locali, soprattutto nei contesti in cui le scuole paritarie svolgono un ruolo sussidiario rispetto alla scuola pubblica (in modo particolare per le scuole dell’infanzia).
“La Costituzione Italiana sancisce la libertà di scelta educativa e riconosce alla famiglia il pieno diritto di poter liberamente scegliere per i propri figli un’istruzione e un’educazione conforme ai propri convincimenti etici, che garantisca obiettivi educativi e professionali rispondenti alle proprie attese – ha spiegato il consigliere Muzio – Le scuole paritarie, riconosciute a tutti gli effetti come scuole pubbliche, pur garantendo gli stessi programmi (e gli stessi, se non superiori, standard di qualità) sono costrette a provvedere con risorse proprie, perché lo Stato mette a loro disposizione pochi fondi, soprattutto se paragonati a quelli che ricevono le scuole statali. La differenza, in molti casi, è tutta a carico delle famiglie.
A partire dall’anno scolastico 2009/2010 si è assistito a una progressiva riduzione dei contributi economici regionali a favore della scuola paritaria e tale riduzione investe sia la scuola dell’infanzia, sia le scuole primarie e secondarie superiori.
“Stando così le cose, la crisi di questi anni – continua Muzio – ha impedito a molte famiglie liguri di poter scegliere liberamente la scuola per i propri figli. Decine di realtà scolastiche libere ed autonome, la maggior parte delle quali di ispirazione cattolica, sono state costrette a chiudere l’attività, limitando drasticamente la possibilità di scelta delle famiglie e giocoforza la loro libertà. E la tendenza non è certo destinata a invertirsi nel prossimo futuro”.
“Si prevede purtroppo – aggiunge Muzio – che anche alla fine del corrente anno scolastico 2015/2016 almeno una decina di scuole paritarie siano a rischio di chiusura definitiva, sia nella città di Genova che su tutto il territorio ligure, con la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro e dell’insostituibile bagaglio di conoscenza e di valori consolidati e radicati nelle specifiche realtà sociali ed economiche”.
“Proprio per evitare questo – conclude il consigliere – lo Stato applicando la legge 62/2000, che disciplina la parità scolastica e istituisce il Sistema Nazionale di Istruzione composto dalle scuole Statali e dalle scuole Paritarie, deve garantire una vera ‘parità scolastica’, incrementando le relative risorse.”
“Con tale mozione – aggiunge Vaccarezza – chiediamo che la legge regionale 15/2006, finalizzata all’incremento dell’offerta educativa sul territorio ligure, facilitando la possibilità di accesso alle scuole paritarie di ogni ordine e grado e prevedendo la destinazione di risorse finanziarie, sia non solo a sostegno delle scuole, ma anche delle famiglie che decidono di scegliere la scuola paritaria per i propri figli.”
“Occorre, quindi riqualificare il sistema integrato regionale incrementando le collaborazioni e le azioni comuni tra i vari soggetti scolastici ed istituzionali, perfezionando ulteriormente la progettualità pedagogica e formativa, con particolare riferimento al miglioramento del contesto educativo nel suo complesso. Solo così, si potrà bloccare questo lento e inarrestabile annientamento del settore”.