Albenga. Lo definiscono “Cangianocchio”, ovviamente riferendosi al protagonista delle avventure di Collodi. Così i consiglieri comunali di minoranza di Albenga tornano all’attacco contro il sindaco Giorgio Cangiano sulla questione rifiuti.
“Se gli operatori ecologici e il dirigente Ferrero sono le stesse persone di Ecoalbenga, se il contratto del Comune con Teknoservice prevede un numero maggiore di operatori, attrezzature e mezzi nuovi, vuol dire che qualcosa non sta funzionando a Palazzo Civico. Ci sono inadempienze della ditta appaltatrice per la raccolta dei rifiuti, quali? E dove sono le 220 tra contestazioni e diffide per servizio insufficiente che, stando a quanto dichiarato dal primo cittadino, il Comune avrebbe verbalizzato? Se Giorgio Cangiano vuol diventare il Cangianocchio di Albenga, allora ce lo dica pure e interrompiamo la discussione” dicono Eraldo Ciangherotti, Ginetta Perrone, Rosy Guarnieri e Cristina Porro.
“Il Sindaco la smetta di raccontare ‘balle’ colossali meglio e peggio del suo ex collega Ignazio Marino. Di quali contestazioni stiamo parlando, se l’Ufficio Ambiente di Albenga, interpellato da noi non più tardi di una settimana fa, ci ha attestato nero su bianco che ad oggi solo una contestazione di 500 euro è stata comminata a Teknoservice per il mancato sfalcio di erba di alcune aree verdi di Albenga. Per il resto nessuna altra contestazione o sanzione. Basta con la giustificazione dell’appalto pubblico mal fatto dai dirigenti comunali” aggiungono i consiglieri di minoranza.
“Cosa dovremmo dire tra qualche tempo se nei palazzi pubblici non venisse garantita la temperatura ideale perché il vincitore della gara in atto non tiene a regime il riscaldamento? Sarebbe colpa di chi non pretende il rispetto del contratto o dei dirigenti che hanno redatto la gara? Abbiamo il timore che il Sindaco Cangiano non sappia cosa avviene davvero a Palazzo Civico e rischi di fare la figura del bugiardo a sua insaputa” concludono Ciangherotti, Perrone, Guarnieri e Porro.
L’attacco al primo cittadino però non si è concluso così. I consiglieri Guarnieri e Porro infatti hanno rincarato la dose: “Le giustificazione del Sindaco Cangiano sulla rumenta abbandonata, da ignoti in segno di protesta davanti al portone del palazzo comunale, sono penose. Ci dice che una gara al ribasso non poteva che garantire questo tipo di servizio. Intanto, informiamo il Sindaco che il bando di gara non era basato solamente al ribasso, ma anche su un progetto da sviluppare sulla base dei criteri inseriti nel bando e che il ribasso è un obbligo normativo”.
“Siamo in difficoltà ogni qualvolta dobbiamo intervenire contro il sindaco perché comprendiamo che sta ricoprendo un ruolo a lui poco congeniale, ma la Città non può attendere inerme la fine del suo mandato. Per rispetto verso i cittadini gli chiediamo di esaminare attentamente il contratto con Teknoservice, di mettere in atto tutti gli strumenti per pretende il servizio che la città merita oppure rescinderlo. Quel servizio per il quale il settore finanziario mensilmente paga a Teknoservice 322.460,58 euro. Sono soldi dei cittadini i quali a fatica pagato la Tari” concludono Rosy Guarnieri e Cristina Porro.