Frattura

Le Autonomie Locali bocciano il Piano Casa, Vaccarezza (FI): “Cari compagni, stavolta avete rotto il Cal”

"Da ieri il Cal è diventato lo strumento del Partito Democratico"

Vaccarezza Scajola Toti

Regione. “Quanto accaduto ieri durante lo svolgimento del Cal rappresenta una delle peggiori farse architettate dal Pd, un pessimo esempio di gestione della vita delle istituzioni e dei comuni della nostra regione”.

Così il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Angelo Vaccarezza commenta la “bocciatura” al Piano Casa arrivata ieri dal Comitato per le Autonomie Locali. Già ieri l’assessore all’urbanistica Marco Scajola aveva osservato: “Nell’aula del Cal si è scritta una pagina di vecchia politica, basata su pressioni, strumentalizzazioni, ripicche e sul tentativo di mantenere poteri da tempo superati che i cittadini non vogliono più. La Liguria vuole invece il Piano Casa lo vogliono gli amministratori, lo vogliono i cittadini e le persone che hanno cuore l’ambiente, il paesaggio, il lavoro, come dimostra il successo che stanno avendo gli incontri organizzati dalla Regione Liguria sul territorio”.

Oggi Vaccarezza rincara la dose e aggiunge: “Il parere negativo espresso in ordine al DL 26 di modifica della legge 49/2009 sul piano casa ha ribaltato il parere dell’Anci, organismo di rappresentanza di tutti i comuni italiani. E’ lo stesso organismo con cui la Regione nella persona dell’assessore Scajola ha interagito in maniera aperta e costruttiva per produrre un parere favorevole, naturalmente condizionato dalle legittime richieste dei territori. Richieste che Regione approverà e inserirà nel nuovo disegno di legge al momento opportuno”.

“Quanto avvenuto ieri (per inciso, ci terrei a spiegare ai compagni che non è il Comitato, ma il Consiglio delle Autonomie Locali, ricordare almeno il nome di un organismo di cui si fa parte sarebbe già un inizio) è una vera e propria manovra politica, un ribaltamento del voto costruito su espedienti quali ad esempio il caso di sindaci membri della commissione urbanistica che dopo aver espresso voto favorevole in prima battuta, hanno dovuto soccombere al ‘richiamo di botteghe oscure’ e, tenuti per il collo dall’iscrizione al partito, hanno cambiato la loro preferenza”.

Per Vaccarezza, ciò che è successo è chiaro: “Da ieri, il Cal è diventato lo strumento del Partito Democratico: infatti, avendo al suo interno un maggior numero di amministratori è giocoforza più influente di altri. La pantomima di ieri ha infranto un livello importante di confronto con il territorio; rompendo gli equilibri di uno strumento unico. Spiace constatare che laddove gli amministratori dovrebbero fare gli amministratori, facciano invece i politici nella vana speranza di una rivincita alla bruciante sconfitta del Pd alle elezioni del 31 maggio scorso, e naturalmente in spregio dei cittadini che hanno (loro si, liberamente) votato il centrodestra. Il tentativo di golpe di ieri pomeriggio ha fatto ‘molto rumore per nulla’”.

La maggioranza tira dritto: “Il nostro obiettivo è l’approvazione del disegno di legge che andrà in consiglio il prossimo 15 dicembre e utilizzeremo ogni strumento a nostra disposizione per raggiungerlo. Ventisette presenti, dieci voti favorevoli, quattro astensioni, tredici voti contrari. E’ la dimostrazione che la scelta non è stata fatta a maggioranza assoluta ma relativa: relativamente alla tessera del partito democratico. In parole semplici, il Pd ha rotto il Cal”.

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