E ora?

Acqua e depurazione, incertezze dopo l’impugnazione del governo

Sembrava tutto ok e invece per il governo il nuovo assetto non è conforme alla legge nazionale del settore

Depuratore

Ponente. Doccia fredda per la depurazione e la gestione del servizio idrico integrato in Provincia e nel ponente savonese. Il governo ha infatti impugnato la nuova norma regionale che prevedeva un terzo Ato per le località ponente, oltre a quello da Finale a Varazze e quello già presente in Val Bormida.

Il Governo ha sollevato dubbi sulla conformità del provvedimento, in contrasto con la legge nazionale che prevede un singolo Ato per ogni realtà provinciale, in questo sarebbero invece ben tre sub-ambiti (compreso la Val Bormida). Ora si attende un giudizio definitivo e le motivazioni dell’impugnazione.

La proposta di legge votata e approvata in Consiglio regionale prevede che l’attuale l’Ato Centro Ovest 1, che comprende i comuni costieri del savonese, venga diviso in due Ambiti territoriali ottimali: il primo ambito, Ato Centro Ovest 1, si estende dal Comune di Finale Ligure a quello di Varazze; il secondo ambito, Ato Centro Ovest 3, si estende dal Comune di Laigueglia a quello Borgio Verezzi.

L’impugnazione della legge regionale rappresenta anche una incognita per la costituzione del consorzio pubblico del ponente savonese (Sca e Servizi Ambientali) per la gestione del servizio idrico integrato del sub-ambito del ponente. I sindaci e gli amministratori attendono ancora l’ufficialità sulla decisione del governo, in attesa di compiere gli ultimi atti per il via alla nuova società.

Ora la Regione Liguria potrebbe andare avanti per la sua strada, decidendo di modificare la legge o attuare i dispositivi previsti nella nuova normativa regionale.

Uno stop del governo alla legge sulla gestione del ciclo dell’acqua potrebbe avere ricadute anche sulla nuova norma sui rifiuti in discussione a livello regionale.

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