Ceriale. “In questa settimana si è scritta una delle pagine più tristi di Ceriale: sono riusciti a vendere la farmacia comunale nonostante 1400 firme contro la privatizzazione della farmacia”. L’amaro commento è del consigliere comunale di minoranza Luigi Giordano che critica la scelta.
“Non è vero che la farmacia comunale nel nostro paese è un costo improduttivo per i comune, ma è vero l’esatto contrario, con parte dei ricavi sosteniamo il circolo ricreativo ‘civico 75’. L’azienda speciale che gestisce la farmacia avrebbe potuto con indirizzi politici seri, espandersi in altri settori creando occupazione giovanile e non solo. Negli altri paesi le farmacie sono un investimento che produce utili e che offre un servizio apprezzato dai cittadini. Mi preme ricordare, che le farmacie Comunali si adoperano da anni per una maggiore integrazione del proprio lavoro con quello dei medici di base” prosegue Giordano.
“Quello che mi amareggia di più di questa storia è la superficialità dei consiglieri di maggioranza che hanno votato questa delibera vendendo il bene più prezioso della comunità senza valutare la crisi della sanità nazionale. La farmacia comunale poteva essere un primo filtro sanitario per i più deboli, la sanità non deve fare profitti, un comune, non deve approfittare, se è questa la logica che ha portato a vendere la farmacia, allora prima di arrivare a questa privatizzazione, la spending review era da fare su tutte le aree create da questa amministrazione che sono improduttive, dagli orari degli uffici, ai dipendenti dai costi elevati e senza dare contropartita, a tutti i costi dei TPO e alle aree create senza necessità” aggiunge il consigliere di minoranza.
“Questi sono i tagli da fare, e non privatizzare una farmacia che dava lavoro e nel contempo poteva dare una maggiore integrazione del servizio sanitario locale con più efficienza e prossima ai cittadini” conclude Luigi Giordano.