Stella. Casa Pertini, a Villa San Giovanni, frazione di Stella. Piccolo borgo di 3.200 anime sulle colline di Savona, rischia una brutta sorte. Ha 180 anni di vita ed ha bisogno di restauri soprattutto alle due facciate, una in lastre di ardesia, l’ altra in pietra, che cadono a pezzi.
Un allarme che alla fine è risuonato fino in Regione. Perché per gli abitanti di Stella quella vecchia palazzina a tre piani, in perfetto stile ligure, ha un valore affettivo incalcolabile. Rappresenta il personaggio ligure diventato la massima istituzione dello Stato, il Presidente che ha lasciato un’eredità morale che oggi viene spesso citata come contraltare del malcostume di usare la politica per interessi privati. Sistemarla come si deve è un omaggio al Presidente che nell’onestà aveva scelto di vivere. E che l’onestà, intesa come base dell’etica, segnalava come prima, indispensabile, virtù civile e civica.
In quella casa, d’estate, il Presidente più amato dagli italiani, andava a giocare sotto il pergolato con i tre fratelli, Gigi, Pippo, Eugenio e la sorella, l’amatissima, Marion. Lì rimase a vivere sua madre, da lì partì lui Sandro Pertini, il presidente che a 18 anni fresco di diploma di maturità classica, era stato segnalato alla polizia, per i suoi proclami pubblici nella piazza davanti alla chiesa.
Una decina di anni fa la Regione (di centrosinistra) aveva stanziato 250mila euro per acquistare la casa natale e restaurarla per aprire il museo dedicato al Presidente. Dopo l’inaugurazione nel 2009, la gestione era stata affidata al Comune e all’associazione di volontari guidata da Elisabetta Favetta, che ne assicurano il mantenimento e si prestano come guide per i visitatori.
Oggi è una giunta di centrodestra a prendere in mano le sorti della dimora ed è pronta a stanziare centomila euro per i restauri urgenti, studiando nel contempo un calendario di eventi per celebrare, nel 2016, i 120 anni della nascita di Pertini. Nel frattempo anche i proprietari degli altri due appartamenti dell’edificio, la famiglia Tonna (i pronipoti del Presidente) e il commercialista savonese Maurizio Maricone, stanno valutando di intervenire, eventualmente con una compartecipazione alla spesa per i restauri.
Il sindaco di Stella, Marina Lombardi spiega ai giornalisti: “Il museo è sempre aperto, perché l’agibilità dell’edificio non è compromessa. Occorre però un restauro conservativo della facciata che si sta sgretolando. Quella casa è come un’attrice ottantenne che ha bisogno di cure per mantenersi fresca, ma non pretende certo di ridiventare come una ventenne”. Le risponde a distanza l’assessore regionale Ilaria Cavo: “La casa si salverà, abbiamo pronto uno stanziamento importante e l’obiettivo è quello di creare una serie di grandi eventi nel 2016”.
Quella casa merita davvero di essere conservata: all’interno è custodita la storia di mezzo secolo dell’Italia, dalla Seconda guerra mondiale agli ultimi anni Novanta. Ossia da quando il giovane Sandro Pertini faceva valere il suo impegno, fino all’eredità morale dopo la sua morte, nel 1990. La collezione delle pipe che amava fumare, per concentrarsi e rilassarsi, è raccolta nelle teche al primo piano. Da poche settimane è stato portato a Stella anche il vecchio letto a barca in stile marinaresco. Il letto in cui è morto,a ma soprattutto il giaciglio in cui aveva dormito per decenni: lo aveva voluto così, molto rigido e scomodo perché gli ricordasse il periodo della prigionia sotto al Fascismo, quando nelle celle erano obbligati a smontare le brande al mattino affinché non si potesse riposare di giorno. Era duro come la sua terra, e come d’altra parte era il carattere dello stesso Pertini.
Il letto era rimasto a casa del cognato per una questione affettiva, ma alla fine è stato deciso di portarlo nel museo. A 25 anni dalla morte di Pertini è scattata la mobilitazione per salvare la sua casa. è partita anche in vista del decimo anniversario della morte della moglie, Carla Voltolina, e dei 120 anni della nascita del Presidente. Per il 25 settembre 2016 la Regione, il Comune e l’Associazione che porta il suo nome sono già al lavoro per organizzare un calendario di eventi che porti in Liguria i simboli della politica sana di questo Paese.