Ok o flop?

Albenga, la Conferenza dei servizi su rio Fasceo e Carendetta diventa un caso

Per il sindaco Cangiano e l'assessore Ghiglione un "primo ok" che fa ben sperare, per Ciangherotti una bocciatura imbarazzante: dove sta la verità?

pulizia rio carenda

Albenga. La Conferenza dei servizi referente al progetto definitivo per i lavori di messa in sicurezza idraulica di rio Fasceo e rio Carendetta, nella frazione Campochiesa di Albenga, diventa un caso politico. Chiamati a raccontarne gli esiti, infatti, il sindaco Giorgio Cangiano e l’assessore Tullio Ghiglione parlano di un “primo ok” che fa ben sperare per il seguito, mentre il consigliere provinciale Eraldo Ciangherotti (che è anche consigliere comunale di minoranza proprio ad Albenga, quindi rivale politico di Cangiano e Ghiglione) parla di “brutta figura imbarazzante”. Due pareri completamente opposti: dove sta la verità?

Secondo l’amministrazione ingauna, infatti, quello di oggi è “un primo passo importante per completare a breve l’iter amministrativo; con i giusti approfondimenti arriverà presto l’approvazione del progetto”. In sostanza, spiegano Cangiano e Ghiglione, a quattro giorni dall’approvazione in consiglio comunale ad Albenga è arrivato già un primo importante passo, poiché stamattina il progetto esecutivo trasmesso alla Regione ha ottenuto il via libera dal punto di vista urbanistico. “Significa – spiega Ghiglione – che siamo in pratica a metà dell’opera. Ora dovranno essere fatti alcuni approfondimenti idraulici, nonchè alcune osservazioni e modifiche tecniche”.

Quella di Ciangherotti è un’interpretazione completamente opposta, che prende le basi proprio da questi approfondimenti richiesti. “Oggi abbiamo assistito ad un’imbarazzante dimostrazione di pressapochismo ed incompetenza, come mai mi era capitato in questi anni di politica attiva sul mio territorio – accusa senza mezzi termini – La Regione e la Provincia, ancorché animate di tanta pazienza e disponibilità, han rilevato che la procedura è sospesa ‘per mancanza della documentazione minima per l’esame della pratica’ e che si interrompe l’iter autorizzativo dei 90 giorni, rendendosi necessario ripartire da capo nei termini di legge, perchè non si tratta di integrazioni ma di documentazione sostanziale per la valutazione del progetto”.

Durante la seduta della Conferenza inoltre, riferisce Ciangherotti, gli uffici regionali “hanno comunque tenuto a precisare che dalla insufficiente e scarsa documentazione hanno potuto comunque rilevare gravi carenze di tipo progettuale così come il gruppo Forza Italia già aveva evidenziato in Consiglio Comunale. In particolare è emerso che mancano le condizioni di sicurezza per la realizzazione dei ponti che, se così progettati, con un franco libero di circa 30/40 cm (insufficiente in base alle norme vigenti che prevedono un metro), non potrebbero neppure essere autirizzati perchè potrebbero causare gravissimi danni a persone e cose rendendo vana la spesa di circa 3,5 milioni di euro; le verifiche idrauliche di progetto devono essere ulteriormente allargate al Rio Carenda, per valutare nel complesso l’impatto che questo avrà su tutta la zona onde evitare di aggravare il rischio esondazione di chi sta a valle dei Rii Fasceo e Carendetta; gli argini devono essere realizzati e/o rivestiti con materiali che siano compatibili con l’area di pregio naturalistico; non si può realizzare un alveo fluviale completamente cementato”.

“Possiamo solo dire ‘ve lo avevamo detto’ – tuona il consigliere di Forza Italia – ed è a verbale, nel testo della delibera di Consiglio Comunale, che quello che ora preoccupa maggiormente è la possibilità concreta di perdere i finanziamenti statali senza in quali l’opera non potrà essere realizzata. Ora cosa succederà di questo progetto? Non sappiamo ancora bene l’evolversi della pratica, ma crediamo che altri comuni potranno ragionevolmente richiedere di essere finanziati, avendo assessori competenti che non pretendono di far approvare progetti senza la documentazione progettuale minima richiesta dalla normativa vigente”.

La visione del forzista però è rigettata in toto dall’assessore Ghiglione. “Evidentemente Ciangherotti non ha mai partecipato a una Conferenza dei servizi referente e non ha idea di cosa sia – accusa – E’ assolutamente parte dell’iter che ci siano osservazioni e richieste di approfondimenti. Ci si riunisce in una prima fase interlocutoria nella quale si dà voce a tutte le parti coinvolte e si accolgono tutte le questioni, quindi si dà il via agli approfondimenti e al termine si raccolgono i pareri per mandarli alla conferenza deliberante. Ciangherotti era a quel tavolo come Provincia, se aveva delle eccezioni da sollevare avrebbe dovuto farlo lì”.

La sospensione odierna, spiega quindi Ghiglione, è assolutamente nell’ordine delle cose. “Anzi la vera notizia è che la Regione ci ha detto che sugli aspetti urbanistici siamo già a posto, quindi in sostanza metà del lavoro è fatto – rimarca l’assessore – ora dobbiamo fare verifiche idrauliche propedeutiche al progetto, proprio su quelle criticità elencate da Ciangherotti e di cui eravamo perfettamente consapevoli”.

Ma i finanziamenti (l’opera vale 2,9 mln di euro) sono a rischio oppure no? “Lo diventano solo se Ciangherotti si comporta in modo tanto inopportuno e irresponsabile – attacca Ghiglione – Questa mattina era al tavolo come rappresentante provinciale nonostante l’ente avesse avvertito della propria assenza… una cosa di cui risponderà lui. Con queste dichiarazioni diventa palese che la sua partecipazione era finalizzata a strumentalizzare a suo uso e consumo quanto detto in Conferenza, probabilmente una sola osservazione al progetto sarebbe bastata per scatenarlo. Spiace molto vedere un consigliere comunale di Albenga e provinciale che in una situazione simile rema contro un progetto di interesse pubblico: rischia di compromettere un eventuale finanziamento del progetto che invece, fino ad oggi, sembra possibile”.

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