Villanova d’Albenga. L’ex pilota austriaco Thomas Bleiner vede il traguardo del 9 dicembre. Le azioni pubbliche che costituiscono il pacchetto di maggioranza dell’Ava che gestiscono il Panero diventeranno le sue. Ovvero dell’unico offerente che ha messo nero su bianco il suo piano d’azione per dare nuova vita allo scalo villanovese.
L’Enac e il Ministero dei Trasporti, che hanno ricevuto copia dell’offerta hanno già verificato tutta la documentazione prodotta entro il 9 novembre scorso quando scadeva il secondo bando pubblico. Da Roma è arrivato l’ok. Il 9 dicembre dunque è ormai vicino. Il socio di minoranza Camillo Enrile ha certamente il diritto di prelazione. Potrebbe lui stesso acquistare le quote messe in vendita dagli enti pubblici. Ma il tempo corre, le lancette dell’orologio non si fermano, i giorni del calendario girano velocemente.
Enrile che gestisce l’acquedotto San Lazzaro, deve fare i conti con documenti che in questo momento pesano oro. E dietro l’ex pilota austriaco ci sono potentissime società straniere. Per esercitare il diritto di prelazione deve presentare un piano analogo a quello dell’offerente Thomas Bleneir. In soldoni si tratta di un investimento sullo scalo del ponente ligure del valore di 20 milioni di euro. Tutto questo per un rilancio “vero” dello scalo.
Ma ci sono altri step da superare. Se Enrile presentasse un’offerta analoga entro il 9 dicembre c’è un altro passaggio da tenere in considerazione: entro il 30 dicembre dovrebbe mettere la mano al portafogli e ricapitalizzare mettendo sul piatto 300 mila euro, ma soprattutto versare 1 milione e 300 mila euro nelle casse degli enti pubblici. Va precisato, una volta per tutte, che gli enti pubblici, in più assemblee, hanno confermato la volontà di cedere le azioni. Stritolate da bilanci sempre più magri hanno deciso di lasciare l’aeroporto.

Ma c’è di più. Il 24 settembre del 2014 l’Enac lo aveva detto chiaramente: una delle condizioni per rilasciare la concessione ventennale all’Ava (passaggio già ottenuto ndr) questa deve per forza vendere le quote degli enti pubblici e lo deve fare entro il 2016. Non solo: in quattro anni deve pure azzerare le perdite.
Tornando ai giorni nostri c’è un’offerta per rilevare la maggioranza di Ava. E’ importante e sostanziosa. L’ha presentata Thomas Bleiner che a giorni renderà anche pubblico il suo piano di investimenti e di avvio concreto del Panero. Di contro, al momento, nessuno sa che cosa voglia fare il socio di minoranza. Un aeroporto per aerei da turismo? Un aeroporto per far decollare aerei di linea? Un aeroclub? Impossibile saperlo.
Ma dal piano di Thomas Bleiner qualcosa già trapela ed è altrettanto importante come lo sono gli investimenti: i dipendenti attualmente in servizio non saranno licenziati. Anzi è facile che per loro qualcosa possa anche cambiare, probabilmente in meglio, visto che l’Ava era stata costretta a ricorrere ai contratti di solidarietà piuttosto che licenziare. E in un momento difficile come questo con una società pronta a fare un grosso investimento non è roba da poco.
Dall’altra parte, il socio che ha chiesto un accesso agli atti perché vanta il diritto di prelazione, non si sa praticamente nulla. “Se c’è un’offerta dopo un bando di gara redatto nella massima trasparenza siamo in attesa di riceverlo. E anzi, ben venga – dice Alessandro Pasqualini, amministratore delegato dell’Ava – ma in questo momento noi stiamo facendo i conti con l’unica offerta depositata il 9 novembre e in cassa sono già arrivati soldi che dimostrano il vero interesse concreto per far decollare il Panero”.