Operazione dama nera

Terremoto Anas, dirigenti arrestati per corruzione. Lirosi: “Spero non rallenti i lavori dell’Aurelia Bis”

Maxioperazione della Finanza, in manette 10 persone tra cui 5 dirigenti Anas e un ex sottosegretario per una storia di appalti truccati: Savona per ora non coinvolta nell'inchiesta, ma si temono ripercussioni

talpa aurelia bis

Roma. Dalle prime ore dell’alba circa 300 finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo 10 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 5 dirigenti e funzionari di Anas, 3 imprenditori titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche, 1 avvocato e 1 politico (Luigi Meduri, Presidente della Regione Calabria alla fine degli anni ‘90 e sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture nel governo Prodi).

L’operazione, denominata “Dama Nera”, ha consentito di disarticolare una vera e propria cellula criminale, costituita da dirigenti e funzionari “corrotti” di Anas che, abusando dei poteri derivanti dall’incarico ricoperto nell’azienda pubblica, concedevano appalti a società di rilievo nazionale in cambio di “favori” dagli imprenditori. Al centro dell’indagine una dirigente di Anas, Antonella Accroglianò; dieci in totale come detto le persone arrestate (5 in carcere e 5 ai domiciliari) e 31 le persone indagate, per reati come associazione per delinquere, corruzione per l’esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e voto di scambio.

Un autentico terremoto, fatto di appalti truccati, aziende complici e dirigenti compiacenti, che ora crea preoccupazione anche nel savonese. Sebbene la Liguria infatti per il momento non sia sfiorata dall’indagine, Anas è la società (di proprietà del Ministero dell’Economia) alla quale fa capo la rete stradale ed autostradale italiana, ed in quanto tale è riferimento per tutte le opere connesse alla viabilità. Ed in provincia ce ne sono diverse: su tutte, ovviamente, l’Aurelia Bis.

Il timore è duplice: da una parte la possibilità che anche gli appalti connessi all’opera savonese possano prima o poi finire nel mirino dell’indagine, e dall’altra il rischio che, anche qualora l’Aurelia Bis continui a restare fuori dall’inchiesta, le ripercussioni che questa avrà sulla dirigenza Anas e sulle procedure di appalto possa rallentare in qualche modo lo svolgimento dei lavori.

“Per fortuna, così a una prima lettura, non ricordo che nessuno dei dirigenti coinvolti nell’inchiesta abbia avuto a che fare con l’Aurelia Bis – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Franco Lirosi – in ogni caso, fermo restando che le persone che sbagliano devono pagare, spero che quanto accaduto non si ripercuota sul nostro cantiere e non rallenti i lavori. Spero inoltre che i probabili scossoni ai vertici di Anas non mettano a repentaglio quanto promesso, sia per quanto riguarda via Schiantapetto che per il risanamento di via Turati 1A. I cittadini hanno già patito troppo, e avuto troppe preoccupazioni”.

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